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Chiamami con il mio nome: all'Università di Palermo il nuovo libretto per i (e le) trans

Premesso che non esiste più il libretto ma ora è una smart card, gli studenti che decidono di cambiare sesso possono fare la richiesta a Unipa per il cambio del nome

Balarm
La redazione
  • 23 aprile 2018

L'interno della Facoltà di Giurisprudenza a Palermo

Che succede? Con una smart card secondaria (l'antico libretto universitario), gli studenti che hanno scelto di affrontare il lungo e ostico percorso verso il cambiamento di sesso possono contare sul fatto che durante gli esami i professori li chiamano già con il nome che hanno scelto e quindi, naturalmente, la cosa implica che ci si rivolge a loro secondo il genere che hanno scelto.

Si tratta di una possibilità che esiste già come comma del regolamento generale di Ateneo ma, date le lungaggini, il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari sceglie di andare incontro alle richieste di Arcigay Palermo e Uniattiva e occuparsi lui stesso dei singoli casi.

Nell'attesa che venga istituito l'organo preposto alla creazione della smart card (l'antico libretto) "alias" con il nome che lo studente o la studentessa in fase di transizione ha scelto per sè, si può scrivere una mail direttamente al Rettore all'indirizzo rettore@unipa.it.
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La tessera di riconoscimento degli iscritti all'Università serve anche a prenotarsi per gli esami e adesso a Unipa si può fare usando il nome che più rispecchia la propria identità. Le altre città in Italia in cui si può fare sono soltanto Torino, Padova, Bologna, Urbino, Pavia, Verona, Bari e la vicina Catania.

Si tratta dell'attuazione dell’articolo 3, comma 3 del Regolamento Generale d’Ateneo varato nel 2013 e fino a ora mai applicato, che regola: “L’istituzione del cosiddetto "doppio libretto di genere” rivolto agli studenti in fase di transizione".

Nonostante nel regolamento ci sia la presenza del “doppio libretto di genere” è sempre mancato l’impianto attuativo rendendo di fatto problematica la carriera degli studenti che stanno già avviando un percorso di riassegnazione sessuale

Il Magnifico Rettore - insieme a tutto il Senato - ha accolto positivamente l'interrogazione di Arcigay Palermo e Uniattiva e anche se l’istituzione di una vera e propria procedura richieda del tempo Fabrizio Micari si è reso disponibile a trattare personalmente i casi in questione.

Lui stesso interverrà affinché le persone trans abbiano nella loro smart-card e nel portale studenti (in fase di prenotazione agli esami) il nome che desiderano, evitando il disagio che emerge ad ogni esame e in ogni occasione altra di confronto pubblico dovuto principalmente a una non corrispondenza tra la loro identità e il nome presente nei documenti.

«Siamo felici che la questione sia stata accolta in maniera positiva e si stia risolvendo in maniera celere – afferma Chiara Puccio, Senatore Accademico UniAttiva - la nostra Associazione, così come il nostro Ateneo, è sempre stato sensibile alle tematiche LGBT+ ed è stato un piacere collaborare ancora una volta con Arcigay Palermo, insieme supervisioneremo l’andamento delle richieste».

«In attesa di una procedura che regolamenti l'iter burocratico, siamo contenti dell'attenzione posta dall'Ateneo nei confronti delle esigenze e dei diritti delle persone transessuali – afferma Ana Maria Vasile, Presidente di Arcigay Palermo – è un'ulteriore conquista per la comunità LGBTQI».
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