LIBRI
Camilleri sognava una piazza e i siciliani gliela regalano: diverse città si dicono pronte
Una proposta per intitolare una piazza allo scrittore scomparso: uno spazio per raccontare storie ed elaborare i pensieri giusti e democratici del papà di Montalbano
Lo scrittore Andrea Camilleri
Di solito bisogna aspettare dieci anni dalla morte di una persona per intitolarle una via, ma in questo caso, si può avere una deroga, come scrivono nell’appello, poiché «Camilleri è stato nominato nel 2003 Grande Ufficiale al Merito della Repubblica».
E grazie a questo «a norma dell’articolo 4 della legge n. 1188/1927, d’accordo con il ministero dell’Interno, è prevista l’intitolazione per persone decedute da meno di dieci anni che si siano distinte per particolari benemerenze».
Andrea Camilleri, morto il 17 luglio, è stato uno scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e insegnante, ma lui amava definirsi una “Cuntastorie”.
Si era detto «amareggiato» per come andavano le cose, ma confidava nei giovani. A loro ha rivolto un appello l’anno scorso durante un’intervista con gli studenti del Liceo Empedocle di Agrigento, la scuola che lui stesso aveva frequentato da ragazzo: «Rifate la politica. Oggi è sinonimo di disonestà e invece è una cosa altissima. Ricordate Pericle e il discorso che fa sulla democrazia. Il lavoro e la politica devono essere rifondati e voi giovani siete nelle condizioni di farlo».
E ora sono proprio i giovani, in cui lui riponeva grande fiducia, a chiedere che Camilleri venga ricordato e onorato in tante piazze della Sicilia. «La sua opera – scrivono – lo pone al livello dei grandi autori che hanno proiettato la cultura siciliana fuori dal loro tempo per farla diventare immortale».
«Andrea Camilleri - si legge nella petizione - ha contributo in maniera originale e determinante a diffondere la cultura siciliana in Italia e nel mondo: attraverso le sue opere narrative, la sua attivita di regia, le sue collaborazioni con radio e teatro, la trasposizione televisiva del Commissario Montalbano, la sua invenzione di un nuovo linguaggio che mescola italiano e dialetto siciliano».
A quanto pare già alcuni comuni dell’isola, hanno raccolto l’invito e si stanno muovendo.
Tra le candidate c’è piazza Torre a Punta Secca (Santa Croce Camerina, provincia di Ragusa, tra i luoghi del Commissario Montalbano) e una via del borgo marinaro di Messina. E anche a Milazzo l’amministrazione si è messa all’opera per trovare un luogo adatto.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|