TRADIZIONI
Camilleri lo definì "dolce da meditazione": il torrone siciliano, una storia che viene da lontano
Protagonista della tavola delle feste natalizie, ma in Sicilia immancabile sempre e per ogni occasione, il torrone è una dolce storia croccante
Il torrone
Sembra che a farlo arrivare in Sicilia furono gli arabi – ma va… sempre loro?! – che se lo portarono dietro per tutto il Mediterraneo diffondendolo ovunque prendessero possesso dei territori e facendolo diventare parte integrante della tavola locale. La “Cubaita” così come viene chiamato il croccante doveva essere il nome originale proveniente dalla quibbiat o qubbayta un dolce che veniva preparato con mandorle e miele, che non si è perso nel tempo, assumendo molte varianti del nome e al quale si sono aggiunte le variazioni negli ingredienti, come quella al sesamo che si chiama Giuggiulena o Cubaita giuggiulena.
Tanto per scomodare uno che di storie se ne intendeva, rimasto indimenticabile nella nostra narrativaanche per il modo in cui descriveva il cibo e la sua importanza atavica nella nostra cultura: Andrea Camilleri definiva il torrone un dolce da meditazione che per la sua compattezza e aroma andava gustato con lentezza per far sciogliere la bontà in bocca, come si fa con il cioccolato, con i distillati più pregiati. Una mescola semplice di pochi elementi ma di un aroma inconfondibile, che è dato dall’equilibrio tra zucchero, miele e frutta secca – mandorle, nocciole, pistacchio e sesamo nella tradizione classica - che si amalgamano insieme per arrivare a formare una tavoletta compatta, dura e lucida, colorata di bruno che si
gusta per tutto il giorno.
Dalla presenza a fine pasto insieme agli altri dolci alla goloseria del pomeriggio, lo troviamo sempre dentro qualche vassoio o in un cestino, da scartare in pezzetti già divisi o da spezzare con le dita che si appiccicano di zucchero, spingendoci a compiere quel gesto tipico di bambini che si leccano le dita.
Il nostro torrone, quello siculo, è anche una storia che viene da lontano che fa parte di quel retaggio antico che anche a tavola ci ha lasciato una cultura gastronomica unica e originale, non paragonabile a nulla per la sua varietà di ricettari, ingredienti, provenienze che si sono fuse insieme e delle quali ancora oggi fortunatamente beneficiamo.
Sicuramente la Cubaita, croccante o torrone di Sicilia sembra essere il più antico d’Italia e quello attuale non differisce tanto da quello originale prodotto nell’isola, un pezzo duro prevalentemente con mandorle, al quale successivamente si è aggiunta la variante in bianco con l’aggiunta di albume e in seguito altri ingredienti, coperture a vari gusti, dal morbido a duro.
Ma il vero fascino sta dentro l’antico, quello che non si copre di nulla, che scrocchia e appiccica che se non lo hai finito tutto non c’è soddisfazione!
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