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"Borgo Cannistrà" è di tutti: così i cittadini hanno cambiato il volto di un pezzo di Sicilia

In una sera di maggio di alcuni anni fa, gli abitanti di un piccolo borgo si sono riuniti e «contando solo sulle loro forze hanno dato nuova vita alle mura del loro paese»

Balarm
La redazione
  • 9 marzo 2021

Uno murale realizzato a Borgo Cannistrà

Gli ingredienti migliori per far crescere un progetto sono sempre la cura e l’amore del singolo.

Su questi presupposti, circa 10 anni fa, è nata l’Associazione Culturale Cannistrà che ha avviato un progetto comune, il Borgo Cannistrà appunto, un bene di tutti valorizzato nel tempo con azioni “semplici” come ripulire le strade e piantare i fiori.

Il borgo si trova a pochi chilometri da Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese, e grazie all’arte, ai festival, agli eventi e alle installazioni realizzate ha cambiato completamente volto.

In una sera di maggio del 2011 alcuni abitanti del borgo, poco meno di trecento, si sono riuniti e, «contando solo sulle loro forze - ci ha detto Vincenzo Mirabile, presidente dell’Associazione - hanno dato nuova vita alle mura del borgo, diventato casa di tutti, un laboratorio di cittadinanza attiva».

Il degrado di un tempo ha lasciato spazio alla bellezza, ai sogni e alle speranze di un futuro migliore per tutti, all’insegna dell’arte grazie a progetti come Cannistrà for Amref, Cannistrà sotto le stelle, Cannistr’arte Exposition, Cannistrà Classic Concert.
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Festival, esposizioni, concerti, spettacoli, estemporanee di pittura realizzati in questi anni hanno rinnovato il piccolo centro che anche nei mesi scorsi, complicati, di pandemia quando è stato possibile ha continuato le attività.

«A luglio - ci ha detto Mirabile - abbiamo riproposto il Festival Andrea Camilleri, invitando alcuni sindaci simbolo dell’Isola. La pandemia ha rallentato tutte le nostre attività e per i prossimi mesi ancora non abbiamo alcuna certezza ma comunque, nel rispetto delle norme anti contagio, faremo il possibile».

Basta poco a volte per aggiungere un tocco di bellezza: è stato così per le diverse edizioni di Palart che hanno trasformato i semplici pali della luce elettrica comunale in opere d’arte.

E poi ancora l’istallazione di Liliana Urso, The Time Dream, con i gradini maiolicati rientra nel processo di rivoluzione paesaggistica che caratterizza Cannistrà.

Il contesto che circonda il borgo aiuta molto: una cornice mozzafiato che si affaccia sul mar Tirreno con le isole Eolie all’orizzonte e intorno collinette di vigneti, uliveti, carrubi e abeti.

Sono in tanti gli artisti che hanno donato alla comunità la creazione di murales e istallazioni che continuano ad arricchire il museo a cielo aperto che si è venuto a creare grazie anche al festival di street art “Nto menzu a na strada” che ha creato esempi di land art.

Il futuro del Borgo però è strettamente legato all’evoluzione della pandemia.

«Noi viviamo di turismo e passa parola - ha concluso Mirabile - contiamo solo sulle nostre risorse e sulla gente che viene a trovarci. Sono stati mesi molto duri e ancora ci sono prospettive sicure. Ci auguriamo di riprendere presto tutte le attività per il bene del borgo».
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