BANDI E OPPORTUNITÀ
Bonus 200 euro alle partite Iva, il "click day" slitta ma ci sarà: quando e come fare richiesta
L'indennità una tantum da 200 euro contro il carovita sta arrivando anche per le Partite Iva. Nell'articolo i dettagli su quali sono i requisiti per richiederlo e le modalità
foto pixbay
Dopo l'annuncio di un ipotetico "click day" per il 15 settembre, adesso l'Adepp - l'Associazione che raggruppa gli enti pensionistici privati - fa sapere che l'avvio delle domande per usufruire dell'indennità una tantum introdotta dal decreto Aiuti, potrebbe slittare al 20 settembre.
Una decisione annunciata all'indomani di un incontro tecnico che si è svolto tra le strutture delle Casse e alcuni tecnici dell’Inps in merito all’applicazione dello schema di decreto interministeriale, attualmente al vaglio della Corte dei Conti in attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta di «due tappe necessarie per poter applicare la misura - si legge sul sito dell'Adepp -. Nelle more dell’entrata in vigore del Decreto interministeriale gli enti previdenziali si sono confrontati su alcuni aspetti tecnici e giuridici per assicurare una pronta applicazione dello stesso.
L'Adepp assicura che «non c’è il rischio che i soggetti in possesso dei requisiti non accedano al bonus», ma che non ha senso parlare di "click day", dato che ci sarà tempo fino al 30 novembre 2022 per inviare la domanda.
Una data non casuale, in quanto è anche il termine ultimo per l’invio telematico della dichiarazione fiscale all’Agenzia delle Entrate. Ciò consentirà ai beneficiari di poter effettuare l’autodichiarazione sul possesso del requisito del reddito con maggiore consapevolezza.
La domanda va presentata alla Cassa previdenziale di appartenenza e il pagamento sarà riconosciuto in base all'ordine cronologico di arrivo delle domande.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura, chi può richiederlo (tra i possessori di Partita Iva) e come fare richiesta.
Bonus 200 euro alle partite Iva
Quello dell'indennità di 200 euro ai possessori di partita Iva è stato un percorso un po' più tortuoso rispetto alle altre categorie di lavoratori. Ve ne abbiamo parlato in un precedente articolo.
L'erogazione del bonus per le Partite Iva era previsto nel primo Decreto Aiuti varato dal governo Draghi: 500 milioni, ora diventati 600 milioni con il decreto Aiuti bis. Ci sono però voluti mesi per il via libera al decreto attuativo, firmato pochi giorni fa dai ministri del Lavoro Orlando e dell'Economia Franco.
Dunque, l'indennità si presta a diventare realtà per le partite Iva che non hanno superato i 35 mila euro di reddito nel 2021. Gli interessati sono una platea di ben 3 milioni di lavoratori. Si tratta perlopiù di commercianti, artigiani, coltivatori diretti e professionisti sia ordinistici che non.
I requisiti
Per beneficiare del bonus 200 euro alle Partite Iva occorrono i seguenti requisiti: essere lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali INPS o essere professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (essere già iscritti alle gestioni previdenziali elencate, alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti, con partita IVA e attività lavorativa avviata).
Tra i requisiti essenziali (validi per tutti), aver percepito nel 2021 un reddito complessivo non superiore a 35mila euro (da cui vanno esclusi i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Inoltre, è necessario aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020 (ad eccezione degli iscritti di recente per i quali non risultino scadenze di pagamento).
Come presentare la domanda
Le partite Iva interessate, che possiedono i requisiti elencati, devono presentare richiesta, con autocertificazione, all'Inps o alla Cassa di previdenza in cui è iscritto, secondo lo schema predisposto dall'ente.
Chi è iscritto sia ad una Cassa di previdenza che all’Inps dovrà presentare domanda all’istituto nazionale di previdenza; così pure chi è iscritto a più Casse dovrà inoltrare l’istanza solo a una di esse.
Le modalità di presentazione dipendono dal singolo ente previdenziale ma per l'erogazione sarà seguito l'ordine cronologico di arrivo. Inps e Casse dovranno rendicontare ogni settimana al ministero del Lavoro il numero delle istanze accolte e sospendere la concessione del bonus una volta raggiunto il limite di spesa stanziato.
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