TROPPA GRAZIA
Miracolo del telepredicatore Benny Hinn: tre mani per i disoccupati
Miracolo alla replica della “crociata” del telepredicatore Benny Hinn: tre mani per i disoccupati. Ha visto accorrere ben 15 mila devoti evangelici e non solo, perchè sembra che tra loro ci fossero alcuni veri credenti, la replica della prodigiosa serata che si è svolta domenica scorsa al velodromo di Palermo, noto luogo di spaccio di fede, ex-voto e rosari in bustine da 15 euro. Chiamato il raduno e trino dalla borghesia spiritual americana, la mensa mensile del rinnovamento catodico dello spirito, la tele-stensione del paradiso in terra, lo show della fede dell’ipnotico predicatore in effetti è solo una crociata dei miracoli.
Tutto qui. Cosa vi aspettavate? Solo una grande tournée mondiale di promesse mantenute, guarigioni avvenute, profezie avverate, prodigi e portenti esauditi: unica formula esoterica: “anche jesus indossa i levis”. Presenti le massime autorità dell’imbecillità medioeval-popolare. Sbalorditivo il caso della signora Assuntina 25 anni suonati, fervente praticante dei saloni auto, che afferma: sono qui perchè credevo di trovarvi il Motor-show e invece mi è toccato questa vecchia berlina del telepredicatore.
Ma l’acme della serata si è raggiunto quando un disoccupato precario di 35 anni, indicando le due mani callose, ha chiesto un fottuto di miracolo di lavoro a Palermo. Ed è bastato poco per mandare in blekaut la macchina delle promesse di guarigione e telepromozioni della fede. Il clima da festa viene interrotto e un diabolico silenzio cala sulla platea. La folla si ammutolisce ed il predicatore annuncia al microfono "niente è impossibile alla grandezza di Dio e così, imparate, si prega: Lord, my Lord, fa il miracolo del lavoro a Palermo e allontana quella brutta peste di Santa Rospalìa che da 4 secoli e mezzo affligge questa pulita cittadina o almeno.. rialzami le braghe”.
Nel chiù della sarata, lo spirito sceso (dalla sedia) fra il pubblico estasiato, perchè lo spirito è ontologicamente estasiato, ha chiesto un pò di fragore di risa e di gioia divina perchè il silenzio non lo concentra ed ama che si chiaccheri sempre di Lui.
Lo stesso testimone dice che a questo punto l’ha intravisto, tra la forfora depositata sulle spalline rigonfie della Sua giacchetta, mettersi prima a rimuginare, poi a pensare, alambiccarsi, sbavare e, infine, deng, dare una capocciata a terra. In preda a coliche potentissime il coro gospel composto da 500 potentissime ugole spirituali ha emesso l’ultimo gorgheggio ed è stramazzato.
Rialzata la zip per mano divina il telepredicatore faceva il capolavoro di miracolo: a chi non lavorava una terza mano, più callosa di quelle che si ritrova, per essere più competitivo di un comune extra-comunitario non cristiano. Dalla folla che, poco dopo comincia a defluire, si leva un boato e uno scroscio di applausi doppi rispetto a quelli di apertura. Alleluia!!! Il Miracolo è fatto: turnate ‘e case! Qualcun’altro rinforcava le stampelle per il mancato sostegno del santo.
In collaborazione con Pizzino
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