LIFESTYLE
Atmosfera anni Venti e puoi ordinare (sul serio) "Tutto": a Palermo l'idea geniale
Un cocktail bar che risolve i problemi di coppie e comitive: non c'è la cucina ma ci sono i menu di tutti i ristoranti e bistrot della zona, e ognuno mangia ciò che vuole
E se mettere d'accordo tutti sembra un lontano miraggio di serenità, a Palermo è una cosa facile.
A Palermo si può, bypassando con un balzo felino il fatidico momento della scelta. A Palermo esiste un posto in cui puoi davvero ordinare e mangiare tutto, e tutti insieme, nello stesso posto.
TUTTO (nome non casuale) è un innovativo locale nel cuore della via palermitana che ospita i locali più noti e frequentati: via Isidoro La Lumia.
Qui è grazie a un curiosissimo e nuovo servizio di delivery in accordo con sushi bar, pizzerie, ristoranti, paninerie e tutti i diversi locali della zona che ciascun avventore può ordinare il suo piatto preferito, ciò di cui ha voglia, nel ristorante che più preferisce.
Alessandro Palazzi, 38 anni, farmacista di nascita ma imprenditore nel cuore, é la mente e l’anima di TUTTO: un delivery point dal format assolutamente inedito.
La particolarità del locale sta tutta nel meccanismo, che ormai nel passaparola palermitano é identificato come "la formula TUTTO": ad ognuno viene consegnato il menú del ristorante che più gli piace, e ciascuno può ordinare il piatto che preferisce nel locale che preferisce. Le ordinazioni vengono prese al tavolo, come in un normale ristorante, e poi Alessandro e il suo staff si occupano del delivery. Insomma tutti possono avere tutto.
«La parola d’ordine qui da TUTTO é la libertà - continua Alessandro. La scelta della zona é stata strategica per il lancio iniziale del mio progetto, volevo proprio un posto che attorno fosse gremito di food. Il mio desiderio più grande é proprio quello di accontentare tutti e non lasciare scontento nessuno, creando un locale neutro dove, se vuoi, puoi fare davvero tutto!”
Chic quanto basta, il locale ha il fascino charleston dei "ruggenti anni Venti" e strizza l'occhio ai cosiddetti "Speakeasy” del periodo proibizionista, club nascosti nei retrobottega di fiorai, barbieri o drogherie a cui si accedeva esclusivamente tramite parola d’ordine ed in cui si poteva bere alcool in tranquillità.
TUTTO è curato nei minimi dettagli, dai pezzi di arredamento di antiquariato, alle estrose boccette in cui vengono serviti i cocktail, sofisticati e da veri cultori del mixology. Il conto viene servito dentro una pochette vintage, e le clienti più freddolose vengono coccolate con un caldo plaid.
«Sono molto contento della scelta che ho fatto che, ad oggi, posso dire essere stata una scommessa vinta» dice Alessandro. «Amo il dinamismo e diversificare, e penso che nella vita l’unico modo per essere qualificati sia non stare fermi».
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