STORIA E TRADIZIONI
Amori proibiti, duelli (e missioni segrete): chi fu Pedro, Duca di Osuna e vicerè di Sicilia
Fu anche un uomo di parola e una notte a Palermo fece un gesto di bontà del viceré rimase impresso nella mente dei cittadini per molto tempo. La sua storia
Ritratto di don Pedro Tellez di Bartolomè Gonzales
La vita del grande politico e militare spagnolo è ancora oggi oggetto di studio e ammirazione, soprattutto perché molte vicende legate a questa figura affascinante e complessa sono prive di fonti scritte o prove che attestino gli esiti eroici delle sue missioni segrete.
Tra queste rientra sicuramente la sua presunta partecipazione alla spedizione reale a Saragozza nel 1588, che oggi è considerata una mera leggenda.
Durante la sua giovinezza, Pedro Téllez-Girón condusse una vita piuttosto turbolenta; era noto per le sue avventure con le donne, per i duelli e le risse, che spesso lo portarono ad avere problemi con la legge.
Successivamente, durante il suo mandato come viceré, si distinse per le sue operazioni militari volte a ridurre la potenza navale dell'Impero Ottomano nel Mar Adriatico, nel Mar Ionio e nel Canale di Sicilia. Dal 1616 al 1620, il celebre militare spagnolo sostenne i pirati uscocchi e fu promotore di una guerra navale contro la Repubblica di Venezia.
Uno degli episodi più noti della carriera di Pedro Téllez-Girón y Velasco Guzmán y Tovar fu la cosiddetta Congiura di Bedmar, un ambizioso piano per l'annessione di Venezia all'Impero Spagnolo. Sebbene il piano fallì, dimostrò l'intraprendenza e l'audacia del duca di Osuna.
Nonostante le numerose gesta appena elencate, la fama del duca di Osuna deriva soprattutto dalle vicende che riguardano la sua vita privata. Pedro Téllez-Girón era un grande amico del poeta e scrittore barocco Francisco de Quevedo, che lavorò per lui come diplomatico e gli dedicò la famosa poesia "Memoria inmortal de D. Pedro Girón, Duque de Osuna".
Inoltre, durante il suo governo nel sud Italia, il viceré spagnolo si distinse anche per la sua lotta contro la delinquenza e il forte impegno per contribuire alla giustizia e all'ordine pubblico. In base a molti racconti, appena giungeva la notte, il duca era solito travestirsi da mendicante e andare in giro nei quartieri poveri della città. Passeggiando in incognito poteva indagare sugli umori dei cittadini e aiutare i bisognosi.
Pare che durante una passeggiata notturna nel centro di Palermo, il duca di Osuna sentì delle grida provenire da una casa ed entrò per scoprirne la ragione.
Si trattava di una partoriente stremata e affamata. La donna giaceva su un cumulo di paglia e accanto a lei c’era la sua piccola primogenita, in preda alla paura.
Il viceré si mise subito all’opera per cercare aiuto e trovare una levatrice nelle case circostanti. In pochi minuti portò con sé alcune donne e una grande sedia di legno sulle spalle, che serviva in quel periodo alle partorienti.
Mentre la levatrice e le altre donne aiutavano a far nascere la creatura, don Pedro Téllez-Girón si accorse che in casa non c’erano né cibo né vestiti. In breve tempo trovò una soluzione anche a questi problemi e disse alla partoriente che avrebbe portato con sé sua moglie il giorno dopo per battezzare il bambino.
Pedro Téllez-Girón era un uomo di parola, infatti il mattino seguente arrivò davanti alla casa della donna che aveva aiutato la notte precedente, attirando gli sguardi increduli degli abitanti.
Il piccolo venne battezzato dal cardinale Doria con il nome Mario Pietro Giovanni e il gesto di bontà del viceré rimase impresso nella mente dei palermitani per molto tempo.
Purtroppo, la morte di Filippo III nel 1621 segnò l'inizio della caduta in disgrazia del duca di Osuna.
Con l'ascesa al trono di Filippo IV e del nuovo primo ministro, il Conte Duca di Olivares, Pedro Téllez-Girón fu arrestato e imprigionato. Morì in carcere a Madrid il 24 settembre 1624.
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