STORIA E TRADIZIONI
Altro che Cucù e Trentuno, qui vince chi conosce la Sicilia: 7 giochi ispirati all'Isola
Oltre alle carte o ai tradizionali Monopoli e tombola, esistono anche dei giochi di avventura o logica che prendono spunto da simboli e luoghi della nostra regione
Il tabellone del gioco da tavola "Sicanium"
Tra i tanti giochi che la tradizione impone di giocare sotto le feste – come la Tombola, Trentuno, il Monopoli, Cucù e Settemezzo – ci sono anche diversi giochi da tavolo che traggono ispirazione della nostra bellissima isola, una delle regioni italiane più incredibili da visitare anche in Inverno.
Tra questi giochi per esempio c’è Sicanium, un board game che è stato pensato precisamente con l’intento di far conoscere meglio la Sicilia, non solo ai turisti ma anche a tutti i siciliani sparsi in tutto il mondo, e di promuovere alcune attività presenti nel nostro territorio.
Sicanium nasce nel 2019 e da molti viene considerato l’erede di Lucanum, un titolo simile che è nato quando Matera divenne Capitale europea della cultura. In questo gioco sono previste due modalità. La prima prevede che il giocatore soddisfi le richieste di alcune carte obiettivo e che raccolga tre elementi specifici, che sono sparsi sulla mappa di gioco, rappresentante l’intera isola. Per farlo i giocatori dovranno rispondere a turno a delle domande, che riguardo non solo la storia artistica e culturale dell’isola, ma anche elementi folkloristici ed enogastronomici della nostra regione, un po’ come accade durante il gioco Trivial Pursuit. La seconda modalità invece è pensata per i bambini e ricorda tanto il gioco dell’oca.
I giocatori faranno le veci di alcuni membri di nobili famiglie siciliane, coinvolte dalla peste, e il loro compito sarà salvare le persone dalla malattia, mettere in quarantena gli infetti, continuare a produrre cibo nei campi e costruire comunità indipendenti, mentre alcuni avversari tenteranno di arginare il contagio in città con il fuoco. Alla fine della partita, chi ha dato il maggior contributo a salvare la città di Messina dall’apocalisse, ottenendo più punti, sarà il vincitore.
C’è anche da sottolineare che questo gioco è abbastanza interessante, perché descrive la nostra regione in un momento storico insolito ed è stato pensato e progettato da alcuni artisti stranieri.
La Hasbro inoltre da alcuni anni ha proposto delle edizioni limitate del suo classico Monopoly, dedicate ad alcune delle principali città del nostro paese. Fra queste figurano Monopoly Palermo e Monopoly Sicilia, che nell’arco di poco tempo sono divenuti dei veri e propri classici tra gli appassionati della nostra regione.
Sicily del 2015 è invece un titolo meno noto, prodotto da Adam Morgan e Lance Oscarson per l’azienda Pixid Games. Anche in questo caso l’ambientazione è medioevale, nel periodo arabo normanno per la precisione, e i giocatori in questo gioco devono lottare per conquistare il regno delle due Sicilie cercando di guadagnare il potere tramite il sostegno dell’esercito, l’influenza della chiesa, la strategia, il controllo delle masse o la forza.
I giocatori inoltre dovranno stare attenti all'Innominato, il leader di una società segreta che ricorda tantissimo i mafiosi moderni. Sikuleat invece sfrutta il pretesto del gioco da tavolo per raccontare la storia gastronomica della nostra regione e per divulgare ai curiosi quali sono state le ricette più frequenti nei tavoli imbanditi dei nobili siciliani del passato.
Tra i giochi però più importanti che hanno visto coinvolta la nostra regione c’è il mitico Mafia, che nel corso del tempo ha ispirato diverse varianti e titoli simili. Questo gioco, probabilmente inventato da alcuni soldati russi quasi un secolo fa, prevede diversi turni ad eliminazione, in cui alcuni giocatori devono interpretare silenziosamente dei mafiosi con il compito di eliminare tutti gli altri giocatori.
Visto che il termine Mafia non è però molto apprezzato nel nostro paese come in altre aree del globo (fra tutti gli Stati Uniti d’America), come detto questo gioco ha più volte cambiato nome e “personaggi”, con alcuni varianti che prevedono la presenza dei lupi mannari e dei nazisti al posto dei mafiosi. Tra le confezioni acquistabili in Italia abbiamo il classico Lupus in Tabula, edito da dV Giochi.
Da dimenticare infine fu la commercializzazione di Palermo, un'avventura siciliana, un board game austriaco che nell’Ottobre del 1992 che, in uno dei momenti più tragici del conflitto fra lo Stato e la Mafia, invitava i giocatori di tutto il mondo a impersonare cinque mafiosi che dovevano corrompere od uccidere i poliziotti, mentre incassavano tangenti e s’impadronivano dei vari quartieri che fanno parte del capoluogo.
All’epoca ci furono persino delle interrogazioni parlamentari nazionali e regionali per vietare la vendita di questo gioco nel nostro paese e per richiedere all’Austria di multare l’azienda, la Piatnik, che l’aveva promosso. Questo gioco era stato infatti spacciato come educativo ed era stato indicato per i bambini dai 12 anni in su.
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