ARTE E ARCHITETTURA
Alla scoperta dei Normanni in Sicilia: a Troina un "museo diffuso" a cielo aperto
Sedici pannelli in maiolica racconteranno, come avviene con i dipinti dei cantastorie, le vicende delle dominazioni normanne in Sicilia all'interno del quartiere di Scalforio
Uno dei pannelli del museo diffuso a Troina
Il “Museo diffuso della storia normanna” è il progetto che l’amministrazione comunale della cittadina di Troina, considerata la prima capitale normanna di Sicilia, intende realizzare nell’antico e suggestivo quartiere medievale di “Scalforio” attraverso l’installazione delle formelle lungo un percorso guidato ed opportunamente indicato da illuminazione artistica, didascalie ed audioguide in quattro lingue.
I sedici pannelli in maiolica sono stati realizzati a mano dall'artista troinese Sandro Impellizzeri e raccontano le principali tappe della storia normanna di Troina e della Sicilia, dall'arrivo dei Normanni a Messina all'assedio di Troina, dalla battaglia di Cerami all'incontro con Papa Urbano II, dalla conquista di Palermo all'istituzione delle prime sedi vescovili siciliane.
Troina in quel periodo divenne un vero e proprio laboratorio della politica ecclesiastica dei nuovi sovrani, che vi fondarono la prima sede vescovile siciliana dopo la dominazione araba e, grazie al sostegno della nobiltà greca locale, ben quattro delle più importanti fondazioni monastiche italo-greche siciliane».
Un vero e proprio museo all’aperto, che si snoderà nelle strette viuzze del centro storico con archi, sistemi murari e torri, che permetterà al visitatore di immergersi in uno scenario medievale, attraverso la guida dei 16 pannelli, delle dimensioni di 3x2 metri, quattro dei quali sono già stati realizzati dall’artista, mentre i rimanenti saranno commissionati dal Comune a partire dai prossimi mesi.
«Anche sotto il profilo architettonico e monumentale i Normanni lasciarono in città evidenti tracce, dalla costruzione della cattedrale dedicata alla Virgo Puerpera, alla chiesa abbaziale di San Michele, alla cittadella fortificata collocata sull’estremità più alta della città dotata di tre torri, di cui una, la Capitania, costituiva il maschio del castello - prosegue il primo cittadino.
Un glorioso passato dunque, che siamo certi possa costituire un elemento di forte originalità e di grande attrazione per i turisti».
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