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Agrumeti, giardini e la Green Way verso Monreale: il progetto di Parco Villa Turrisi

Un lungo tratto della "via verde" che collega a piedi o in bici Palermo e Monreale passerà da questo appezzamento: un nuovo parco per Palermo è già in lavorazione

  • 4 dicembre 2018

Area tra Via Leonardo da Vinci e Via Raffaello Politi dell'ex tracciato ferroviario Palermo-Camporeale dove sorgerà la Greenway.

Un percoso naturalistico da fare a piedi o in bici che collega Palermo con Monreale lungo una vecchia ferrovia che anticamente avrebbe dovuto collegare il capoluogo siciliano con Camporeale (leggi di più sul progetto): si chiamerà "Green Way" (via verde) e i lavori per la sua realizzazione partiranno nel 2019, finanziati con dei fondi comunali.

Un lungo tratto di questa nuova strada passerà all'interno di quello che sarà il Parco Villa Turrisi che si trova in viale Michelangelo.

Il progetto del Parco che si intreccia a quello della Green Way è ambizioso, prevede circa 25 ettari di verde tra agrumi e giardini, ma la sua realizzazione è complicata perché il tracciato ferroviario (di proprietà del comune di Palermo) passa attraverso alcuni terreni privati, (sebbene tutto il verde sia vincolato) e non tutti hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa nata dalla volontà di alcune associazioni nel lontano 2002 e sposata da questa amministrazione comunale di farne un grande parco aperto a tutti cittadini, turisti, avventori.
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Un piccolo ma importante passo è stato fatto in questi giorni, e cioè il cancello che permetterebbe l'accesso al Parco che porta alla Green Way era chiuso da un catenaccio in modo abusivo, il catenaccio era stato messo da qualcuno che possiede i terreni in quella zona, e grazie al Comune, agli attivisti, al Coime e ai Vigili Urbani, è stato finalmente rimosso insieme alle lamiere che vi erano incastrate per impedire la visuale verso l'interno del Parco, finalmente l'accesso è tornato al Comune, è pubblico e di tutti.

Un progetto, quello del Parco, che va avanti per piccoli passi, pezzo dopo pezzo un bene comune torna alla fruizione pubblica.

Il prossimo passo che metterà in campo il Comune sarà quello di delimitare le parti che appartengono ai privati. Il parco è già nella progettazione del Comune di Palermo ma ancora risulta negato.

Tra le varie associazioni e comitati cittadini che partecipano al progetto c'è anche Addiopizzo.

«Per forza di cose Addiopizzo non può rimanere indifferente a questo percorso verso un altro bene comune - spiega Edoardo Zaffuto di Addiopizzo - come associazione abbiamo intrapreso un percorso che mette al centro dell'azione anche i beni comuni. La restituzione ai cittadini di pezzi di territorio e di diritti negati è nelle corde del comitato».
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