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Aerei per la Sicilia troppo cari: secondo il Codacons si parla di "sequestro di persona"

Si, secondo l'ente senza fini di lucro si configura il reato di "sequestro di persona" perché "viola il diritto costituzionale dei siciliani alla libertà di movimento"

Balarm
La redazione
  • 8 novembre 2019

Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, comunemente conosciuto come Codacons ha annunciato l'intenzione di presentare un esposto alle Procure di Palermo e Catania per valutare eventuali responsabilità dello Stato Italiano, dell’Unione Europea, della Regione Siciliana, delle autorità competenti e di tutti i possibili responsabili della mancata calmierazione dei prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia.

Secondo il Codacons il caro biglietti aerei "viola il diritto costituzionale dei siciliani alla libertà di movimento" e questo potrebbe portare a ipotizzare i reati di "sequestro di persona, estorsione e di altra fattispecie".

«Alla luce della recente soppressione dei voli della compagnia Vueling tra la Sicilia ed il resto d’Italia - osserva il Codacons - e la conseguente rarefazione dei collegamenti aerei con l’ulteriore lievitare dei prezzi dei biglietti da parte delle due compagnie rimaste, ovvero Alitalia e Ryanair. Soprattutto durante il periodo delle prossime festività, a molti siciliani meno abbienti sarà impedito di lasciare o raggiungere l'Isola, a causa delle scandalose tariffe che superano 500 euro a tratta, considerato che il trasporto aereo è l’unico mezzo di collegamento di cui può servirsi un siciliano in assenza di tutte le altre infrastrutture, a iniziare dall’alta velocità ferroviaria».
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«Non si può far pagare un volo nazionale come fosse un volo intercontinentale - aggiunge il Codacons - perché questo significa privare i cittadini meno abbienti della libertà fisica e di locomozione, sia pure non in modo assoluto, e può configurare il delitto di sequestro di persona».

Infine il Codacons annuncia che chiederà un incontro all’Ente nazionale aviazione civile (Enac) per sollecitare un intervento ungente.

Nostro obiettivo è riuscire a inserire le Tratte sociali nella legge di bilancio. Questa settimana abbiamo incontrato Enac, la settimana prossima vedremo Vueling, per capire perché ha lasciato l’isola, ed anche Alitalia", ha detto il viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, a Palermo, nel corso di una visita negli uffici del Provveditorato delle Opere pubbliche, intervenendo in merito al tema dei rincari aerei per i cittadini siciliani.

"Gli aeroporti di Catania e Palermo non sono interessati nella continuità territoriale? Lo deve chiedere la Regione siciliana. Se lo chiede il Ministero si impegnerà su questo tema - ha spiegato - Nell’immediato stiamo cercando di mettere in campo la soluzione che ci viene data dalla Commissione europea che è quella della tariffazione sociale e dobbiamo vedere se applicarla solo ad alcuni soggetti che si spostano per motivi particolari o adottarla a tutti i siciliani per condizioni di particolare isolamento. Potremmo fare un fondo nazionale. Martedì avrò un incontro con la ministra De Micheli per concertare le possibilità di intervento".

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Ance Sicilia, che si rivolge all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato chiedendo di avviare un’istruttoria "per verificare eventuali violazioni delle norme nella situazione creatasi sulle principali tratte di collegamento aereo da e per l’isola dopo l’improvviso ritiro di Vueling e l'impennata delle tariffe praticate dagli unici due vettori rimasti operativi su Roma e Milano".

"Perchè questo fenomeno, che sta riguardando solo la Sicilia, se non è un cartello di fatto - osserva Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia -, voluto o meno, è sicuramente una azzardata speculazione non giustificabile nè dal mercato nè da motivi tecnici o congiunture esterne".
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