PERSONAGGI
Addio Letizia Battaglia: testimone coraggiosa che raccontava "ombre e luci" di Palermo
La fotografa se n'è andata a pochi giorni dalla messa in onda della fiction di Roberto Andò che sarà trasmessa in Rai e che racconta la storia della sua vita irrequieta
Letizia Battaglia si è spenta a 87 anni, a pochi giorni dalla messa in onda della fiction di Roberto Andò che sarà trasmessa in Rai a maggio che racconta la storia della sua vita irrequieta grazie all'interpretazione di Isabella Ragonese.
La fotografa - testimone della Palermo degli anni bui - ha lottato fino all'ultimo contro la malattia e le sofferenze fisiche.
Non si era mai fermata e non voleva per nulla fermarsi. Dopo il workshop di fotografia che ha tenuto poche settimane fa a Orvieto, stava già preparando altri viaggi anche all'estero.
La sua vita nel mondo della fotografia è iniziato nel 1971, poco dopo il suo trasferimento da Palermo a Milano.
Da quel momento i suoi scatti sono diventati veri e propri simboli, impressi per sempre nella memoria di tutti.
Dalle foto che riprendevano i boss imputati nel maxiprocesso a uno degli scatti più drammatici ed evocativi, quello che riprende Sergio Mattarella mentre soccorre il fratello Piersanti subito dopo l'agguato. Celebre, sullo sfondo delle miserie del quartiere della Kalsa, la foto della bambina con il pallone che riuscirà a ritrovare e ad abbracciare dopo 40 anni.
A ricordarla con un sentito messaggio d'addio sui social il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell'arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia. In questo momento di profondo dolore e sconforto esprimo tutta la mia vicinanza alla sua famiglia».
«Una donna e una fotografa eccezionale, testimone della Palermo buia e tetra segnata da stragi e omicidi e anche della Sicilia che faticosamente sta cercando di rialzarsi, affrancandosi dalla mafia: tutto questo era Letizia Battaglia, professionista e artista del vero, che il mondo ci invidiava», ha dichiarato il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, commentando la morte della fotografa palermitana.
«Con grande dolore ci stringiamo alla famiglia di Letizia Battaglia - aggiunge Luisella Lionti, segretario generale della Uil Sicilia -, donna e professionista che con i suoi lavori ha dato lustro alla città di Palermo. Grande artista e reporter, conosciuta in tutto il mondo, con la potenza delle sue foto ha raccontato la lotta alla mafia. Ma è stata anche un modello di emancipazione femminile e adesso lascia un vuoto incolmabile».
A ricordarla anche l'assessore regionale dei Beni Culturali Alberto Samonà: «La Sicilia ieri ha perso un pezzo della sua anima: non possiamo non ringraziare Letizia Battaglia per quei suoi scatti storici, che hanno fissato indelebilmente la nostra Terra, profanata e insaguinata dall'arroganza violenta della mafia. Mi piace anche ricordare il suo impegno, una sorta di missione, a favore di donne e di bambine. A questo proposito, indimenticabile è l’immagine della piccola con la busta del pane, che ha sullo sfondo il quartiere della Kalsa. Attraverso i suoi occhi abbiamo vissuto, anche se solo metaforicamente, la sua straordinara vita. Grazie Letizia».
La camera ardente sarà allestita dalle ore 12.00 nell'atrio di Palazzo delle Aquile. Lo ha deciso il sindaco di Palermo di concerto con i familiari. L'ingresso del pubblico sarà disciplinato secondo le direttive in materia sanitaria legate al Covid-19.
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