Abbandonato e poi atteso (a lungo) dalla città: rinasce un edificio storico in Sicilia
Può accogliere 100 persone e ha il potenziale per diventare risorsa culturale e sociale fondamentale per una città di 6000 abitanti. Vi raccontiamo la sua "Odissea"

Il Teatro Cavallotti di Calatafimi Segesta
È con questa consapevolezza che gli amministratori di Calatafimi-Segesta annunciano con soddisfazione che la lunga odissea del Teatro Cavallotti avrà un esito positivo e che il territorio potrà, finalmente, godere di un luogo di cultura aperto al pubblico, pronto a ospitare tutti gli spettacoli teatrali e gli eventi per i quali è stato progettato e realizzato.
I lavori di ristrutturazione, per cui si è resa necessaria la somma di circa 300.000 euro, si erano conclusi qualche mese fa, ma non riguardavano la messa in sicurezza e il relativo piano antincendio dell'immobile: misure, invece, indispensabili per la regolare fruizione da parte degli spettatori.
Un obiettivo importante, per l’assessore con delega alla Cultura, Piera Prosa, che dice: «Al primo anno da amministratore ho indicato come prioritario il raggiungimento della sua apertura.
In questi giorni è arrivata la notizia ufficiale dell'inserimento nella finanziaria regionale di 50.000 euro destinati a tale scopo.
Grazie all'interessamento dell'onorevole Giuseppe Bica, che si è adoperato per il reperimento dei fondi all'interno del bilancio regionale, la città di Calatafimi Segesta potrà usufruire della somma necessaria per il completamento definitivo dei lavori di ristrutturazione dell'immobile. L'apertura del Teatro Cavallotti entro il 2025 diventerà per la nostra città una concreta realtà».
Il Teatro Comunale "Felice Cavallotti" è un edificio storico che può accogliere 100 persone e che ha il potenziale per diventare risorsa culturale e sociale fondamentale per una città di 6000 abitanti.
Anche se la sua capienza non è vasta, il Teatro avrà comunque un impatto significativo sulla vita della comunità, rafforzando l'identità culturale e diventando un punto di riferimento per la socialità e l'arte.
«Un teatro così può diventare il cuore pulsante della cultura cittadina, può ospitare eventi e spettacoli di vario genere (teatro, musica, danza, cabaret, cinema, etc.), dando spazio alle produzioni locali e ai talenti emergenti – aggiunge l’assessore Prosa, titolare anche delle deleghe al turismo, spettacolo e pubblica istruzione -.
Questo aiuta a promuovere la creatività e a rafforzare il senso di comunità, consentendo ai residenti di esprimere e condividere la propria cultura.
Fondamentale per noi è la funzione di aggregazione sociale che svolgerà: un piccolo teatro, grazie alla sua intimità, può essere un luogo ideale per eventi che favoriscono l'incontro e la socializzazione, come letture pubbliche, conferenze, presentazioni di libri, proiezioni di film e dibattiti.
Offrendo uno spazio sicuro e accogliente, diventerà un punto di riferimento per giovani, adulti e anziani, creando occasioni per costruire legami e per migliorare il benessere sociale.
Vogliamo che ospiti eventi stagionali, come festival teatrali, musicali o letterari, che attraggono pubblico anche da fuori città. Un teatro, insomma, che diventi un polo culturale che porta visibilità alla città, attirando turisti e visitatori dai Comuni limitrofi.
Eventi ben organizzati possono contribuire a sviluppare l'economia locale, portando benefici anche alle attività commerciali della zona (ristoranti, alberghi, negozi).
Per l’Amministrazione può diventare un importante hub per collaborazioni con altre città o istituzioni culturali, e la sua intimità può essere un valore aggiunto per spettacoli e performance che necessitano di un ambiente più raccolto e personale.
Inoltre, può anche essere un luogo in cui si promuovono attività di inclusione sociale, come spettacoli per persone con disabilità o eventi dedicati alle minoranze culturali, e può diventare, ancora, un'attrazione turistica, se collegato ad altre offerte culturali della città, come musei, monumenti, percorsi storici, ecc…».
Può diventare, insomma, parte di un pacchetto turistico che coinvolge la cultura locale e il patrimonio, attirando visitatori e creando un circuito di interesse culturale che arricchisce l’offerta turistica, avendo un impatto enorme sulla vita della città amministrata dal sindaco, Francesco Gruppuso, che conta i 6000 abitanti.
«Il teatro è stato consegnato nel 2021 con un finanziamento di 230.000 euro dell'assessorato regionale ai Beni Culturali – dice lo stesso primo cittadino – e in questi tre anni, sotto la direzione tecnica gestionale dell'architetto Francesco Scandariato, è stato totalmente rinnovato in ogni sua parte con allestimento scenico, audio, luci, poltrone, bagni e le parti ammalorate del tetto che erano state la causa dell'ultimo disastro che aveva subito.
Ho seguito tutti i passaggi delle fasi di ristrutturazione: il gioiello culturale del Cavallotti è il rilancio culturale che la comunità di Calatafimi Segesta attendeva da decenni in cui le arti musicali, teatrali, della danza e del cinema possono trovare lo spazio e l'opportunità ideale. Oggi la definizione dell'impianto antincendio con gli ulteriori fondi regionali ottenuti ci fa guardare con fiducia alla definitiva apertura nei prossimi mesi».
Concorda l’assessore Prosa, che commenta ancora: «È una notizia che viviamo con entusiasmo, perché sappiamo che un teatro non vive solo come spazio per la cultura, ma come punto di aggregazione, educazione e innovazione e che, con la giusta gestione, e una programmazione variegata che miri anche al coinvolgimento attivo della comunità, può diventare un simbolo di vitalità, creatività e crescita per tutta la città».
Il Teatro si trova di fronte l’ex Convento San Francesco, e venne costruito nel 1881 su azione dell’insigne cittadino calatafimese Nicolò Rindello, che fu patriota, artista e che ricoprì l’incarico di assessore comunale.
Il suo interno, fornito di due file di palchi, del loggione e della platea, è stato più volte sottoposto a lavori di ristrutturazione, rifacimenti e all’adattamento per proiezioni cinematografiche.
In passato ha ospitato anche una mostra di quadri e oggetti storici, ma è da quest’anno che, finalmente, si appresta a svolgere il suo ruolo fondamentale nella vita di Calatafimi Segesta, contribuendo a creare una comunità vibrante, a far incontrare le persone, e a ricreare ogni volta la magia dello spettacolo.
Perché una città ha bisogno del suo Teatro, e il Teatro ha bisogno dei cittadini.
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