A Palermo si è riunita la prima assemblea di CulTurMedia per la crescita del territorio
In Sicilia CulturMedia raccoglie oltre 80 realtà imprenditoriali in diversi settori: della cultura alla creatività, dal turismo all'informazione, dai servizi museali alla ristorazione

Filippo Parrino, alla guida di CulTurMedia Sicilia e presidente di Lagcoop Sicilia occidentale
In Sicilia CulturMedia raccoglie oltre 80 realtà imprenditoriali distribuite su tutto il territorio regionale. Imprese emergenti ma anche consolidate nella produzione culturale come l’Agricantus di Palermo o nella gestione dei servizi museali siciliani come CoopCulture che opera nella Valle dei Templi come al museo Salinas, o ancora nei servizi turistici come Addiopizzo Travel, o nell’informazione/comunicazione come Balarm.
«CulTurMedia Sicilia – dice Filippo Parrino, confermato alla guida di CulTurMedia Sicilia e presidente di Lagcoop Sicilia occidentale – serve non solo a supportare queste aziende ma a metterle in rete così da amplificarne le potenzialità creative ed operative. L’associazione mette insieme tanti settori e questo aiuta a dar vita ad un sistema e ad un percorso di sviluppo sempre più solido e solidale. L’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura – aggiunge – ha dimostrato quanto la cultura possa essere decisiva per lo sviluppo dell’Isola e il futuro occupazionale di tanti giovani».
All’Assemblea sono intervenuti Roberto Calari, presidente nazionale CulTurMedia; Pietro Piro, presidente di Legacoop Sicilia che ha sottolineato «l’importanza di lavorare nei settori della cultura e della creatività che mostrano grandi segnali di vitalità»; e Giovanna Barni, presidente CoopCulture.
E proprio il presidente nazionale uscente Roberto Calari ha formalizzato a Palermo la candidatura di Giovanna Barni alla presidenza nazionale di CulTurMedia. Giovanna Barni è presidente storica di CoopCulture, la più grande cooperativa operante nel settore de beni e delle attività culturali in Italia con oltre 1600 soci e 250 siti gestiti in 15 regioni d’Italia: dal Palazzo Ducale di Venezia al Colosseo, alla Museo Salinas di Palermo e alla Valle dei templi di Agrigento.
«Ho partecipato a tutte le assemblee regionali – ha detto - e il quadro che viene fuori è di un’Italia ricca di spirito e intraprendenza cooperativa che ha bisogno di mettersi al passo con l’innovazione tecnologica. La mia ambizione è unire cooperazione, cultura, innovazione e creatività. Una sfida europea, nazionale e territoriale se è vero che il 60 per cento del patrimonio culturale italiano non è utilizzato e quindi sottratto allo sviluppo, e alla creazione di occupazione e che la maggiorparte delle risorse europee per l’innovazione e lo sviluppo restano inutilizzate».
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