SCUOLA E UNIVERSITÀ
A Palermo c'è una scuola per tutti, anche a religione: la visione della preside del Ferrara
Ilaria Virciglio, dirigente scolastica dell'istituto palermitano Ferrara conosciuto la sua componente interculturale significativa, ci racconta dei progetti in corso
Preside Ilaria Virciglio dell'Istituto Ferrara a Palermo
«Dallo scorso anno, abbiamo sperimentato il progetto Better "Together", un filo rosso per tutti gli indirizzi proposti.
Consiste in un'educazione civica volta all'accoglienza in ottica intersezionale, garantendo così l'inclusione che è lo zoccolo duro della nostra offerta formativa».
Il Ferrara ha un ventaglio di opportunità che spazia dagli studi tecnici, linguistici, di scienze umane ed economico sociale, di turismo e di relazioni internazionali.
Ma non solo: ci sono corsi basati sul marketing e la finanza oppure sulla sanità e sull'assistenza sociale per dare agli alunni un'adeguata formazione verso il futuro.
Nell'ora di religione, invece, è in atto un progetto alternativo alla religione cattolica e una docente si occupa di approfondire tematiche sulla pace e di focalizzarsi anche su altri credo così da abbracciare più culture.
Questo ovviamente consente a tutti gli alunni di sentirsi accolti, venendo così a conoscenza di materie estremamente affascinanti come le religioni di tutto il mondo.
«Un'altra particolarità del nostro istituto è che quando è prevista una lezione sul Cattolicesimo, a volte anche i ragazzi non praticanti perché devoti ad altro vogliono rimanere in classe per seguire».
Da quest'anno il Ferrara è anche capofila della "Rete Nazionale di Scuole Dialogiche", un approccio innovativo esistente dal 2021 volto al recupero dell'alleanza con le famiglie e il territorio. Aderiscono scuole su scala nazionale.
Si tratta infatti di una costellazione di istituzioni che di comune accordo si sono unite per offrire alla comunità educante di appartenenza l'opportunità di aprirsi al dialogo.
Si fonda tutto sul cosiddetto patto di corresponsabilità educativo condiviso che si pone come obiettivo il rafforzamento del rapporto tra la scuola e la famiglia.
«Di solito sono misure date dall'alto, invece in questa sperimentazione tutti i componenti ne cuciono uno su misura per la classe. Questo determina l'incremento della formazione ad hoc per il corpo docente che deve essere adeguatamente preparato a questa sperimentazione».
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