CULTURA E SPETTACOLO
A lezione di "pupi" con Cuticchio: l'ultimo laboratorio (gratuito) nelle periferie di Palermo
Per la prima volta il più celebre dei pupari diventa "professore" in 4 laboratori aperti ai maggiorenni che si svolgono in 4 tesori della città. Come iscriversi
Mimmo Cuticchio
Da martedì 18 a giovedì 20 ottobre, il maestro è a Villa Pantelleria, nella Piana dei Colli, a guidare gli allievi in un'occasione aperta a tutti con l’unico limite della maggiore età.
Cuticchio, il più celebre dei pupari, nonché principale artefice della rifondazione dell’Opera dei Pupi e artista acclamato in tutto il mondo, offre così la possibilità di conoscere da vicino il mondo dei pupi.
L’iniziativa dell’Associazione Figli d’arte Cuticchio in collaborazione con la Fondazione "Le Vie dei Tesori", è organizzata nell’ambito del Progetto per le aree periferiche finanziato dal Ministero della Cultura in collaborazione con il Comune capoluogo della Città metropolitana di Palermo.
Dopo il Castello di Maredolce a Brancaccio, lo Stand Florio a Romagnolo e le Antiche Fornaci Maiorana all’Acquasanta, nei tre pomeriggi di martedì 18, mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre (dalle 15.30 alle 18.30), Mimmo Cuticchio guida i partecipanti in un percorso di creazione artistica – dalla manovra alla voce –, incrociando il pensiero critico dello scrittore e pedagogista Gianni Rodari.
I protagonisti della favola sono i personaggi delle maschere manovrate dal dispotico burattinaio Don Malvasia, da cui
tentano invano di liberarsi.
«Le fiabe di Rodari – dice Cuticchio – sono senza tempo e ricche di ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà. Mi sono sembrate adatte a questi laboratori che servono a fare amicizia con i pupi siciliani, imparare in cosa sono diversi dai burattini e dalle marionette. Quando ero giovane a Palermo c’erano quindici teatri dei pupi, la gente faceva la coda e
aspettava con ansia gli sviluppi della trama dei suoi personaggi preferiti.
Dopo la crisi degli anni Sessanta, con l’abbandono del centro storico e la diffusione della tv, e dopo la riscoperta e la rivalutazione dell’Opera dei pupi negli ultimi venti anni, mi piace pensare di piantare di nuovo i primi semi di quest’arte antica dentro cui sono letteralmente nato, portato in fasce sulle tavole del palcoscenico del teatrino di mio padre, a Gela.
E mi piace farlo partendo dalle periferie, perchè Palermo non è solo il centro storico».
Oltre agli allievi, sono ammessi anche uditori-spettatori. Al termine di ogni percorso, ci sarà una restituzione al pubblico del lavoro fatto durante il laboratorio.
Per maggiori informazioni potete scrivere una mail all'indirizzo pupi@figlidartecuticchio.com
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