ARTE E ARCHITETTURA
“Fab Five - Vintage e design” a Palazzo Sant'Elia
Oggetti, immagini, memorie, rivoluzioni del 1960, 1970, 1980, 1990 e 2000. In mostra circa 3500 pezzi per raccontare la moda, il gusto e le idee
Dal 1960 al 2000: cinque anni, cinque avvii di decennio che hanno segnato una stagione, dato il mood di un’epoca, lanciato mode, artisti, idee. Sono i “Fab Five”, cinque “anni favolosi”, per il costume, la politica, la società, il gusto, le tendenze, protagonisti della mostra “Fab Five - Vintage e design” con circa 3500 pezzi in 1200 metri quadrati di superficie espositiva nei saloni del terzo piano di Palazzo Sant’Elia (via Maqueda, Palermo) che sarà possibile ammirare, a ingresso libero, dal 10 agosto fino al 12 settembre (martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 18 alle 21; il venerdì e il sabato dalle 18 alle 24; chiusura lunedì).
La mostra, curata da Ninni Arcuri con la collaborazione di Alessandra Cerrito e il contributo di appassionati, collezionisti e addetti ai lavori - fra i quali “Stylo”, Santi Cinà e Giuseppe Napoli - non segue un percorso a temi né cronologico: l’intenzione, piuttosto, è di invitare il pubblico in un grande bazar, un suk di cose e ricordi – la maggior parte dei quali provenienti dalle collezioni dello stesso Arcuri.
C’è la stanza dedicata ad Armando Testa, il geniale pubblicitario scomparso nel ‘92, con 14 pannelli realizzati assemblando foto, immagini, testi, articoli di giornale originali a testimonianza della sua straordinaria carriera. Tra i pezzi più pregiati, gli oggetti di design, di ieri e di oggi: il mobile divisorio/libreria “Carlton” della serie “Memphis”, disegnato nell’80 da Ettore Sottsass e realizzato in laminato di plastica, i tavolini a forma di cilindro firmati Kartell e i pezzi firmati Citterio e Castiglioni, la candida poltrona di carta “Essential” e il modello “Nemo” di Fabio Novembre, che riproduce le fattezze di un volto dai lineamenti classici e si ispira alle sculture di Igor Mitoraj, la spassosissima lampada “Cobra” by Elio Martinelli, che si snoda come le spire di un serpente. E ancora, saranno esposti: l’appendiabiti “Shangai” di Jonathan De Pass, Donato D’Urbino e Paolo Lo Mazzi, prodotto da Zanotta; il radiofonografo RR 126 Brionvega disegnato da Castiglioni; la poltrona “Sacco” di Gatti, Paolini, Teodoro; la libreria “Mac Gee” di Philip Stark; le sedute “Tato Tatone Tatino”, ideate da Denis Santachiara; la seduta “Frame”, disegnata da Alberto Meda; la sedia “Spaghetti” di Giandomenico Belotti.
Ma “Vintage & design” non è solo una sterminata vetrina di oggetti, è anche un galleria di racconti. Ogni anno della “favolosa cinquina” è rievocato con una grafica accattivante in grandi tazebao: quanto guadagnava un operaio, quale disco era in vetta alle classifiche nel ’70, quanto costava un caffè, chi era il volto più amato della tv. Numeri, nomi, curiosità, note a margine che hanno il gusto del quotidiano, declinato in un’affettuosa, ma efficacissima sociologia da tinello. Un’altra serie di pannelli illustrati, in tutto 60, ripercorrono i grandi eventi della storia, italiana e non: sono le pagine degli “Anni ribelli”, con i fatti e i personaggi epocali della seconda metà del secolo: da Kennedy a Che Guevara. Un’ampia sezione è dedicata al processo contro il boia nazista Adolf Eichman, fuggito in Argentina ma catturato e consegnato a Israele.
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