ATTUALITÀ
Laboratorio Zeta: lo sgombero del centro sociale
Ecco il punto sullo sgombero del centro sociale Laboratorio Zeta, attivo dal 2001 a Palermo, che ospitava circa una cinquantina di sudanesi rifugiati politici
La notizia si sparge subito e velocemente molti ragazzi si sono raggruppati davanti il centro sociale per evitare lo sgombero e, verso le 13, in realtà sembrava essersi trovato un accordo che accontentava le esigenze, sia dell’associazione, che degli occupanti: all'Aspasia infatti sono stati proposti dei locali alternativi che però sono stati rifiutati. Il tutto ha avuto dei risvolti violenti, con scontri, tafferugli, tanti lividi, un ragazzo in ospedale, cinque feriti lievi e tre ragazzi arrestati per resistenza a pubblico ufficiale (che saranno processati per direttissima). Difficile capire chi ha caricato prima tra ragazzi e polizia, dato che gli uni sostengono il contrario degli altri. I ragazzi comunque non demordono e stanno organizzando un presidio davanti i locali del centro sociale.
Contrario è invece il parere di Antonio Triolo, responsabile provinciale dell'associazione Nuova Italia che dichiara: «Finalmente si è reso esecutivo lo sgombero dei locali, di proprietà dell’Istituto case popolari, abusivamente occupati dal cosiddetto “Laboratorio zeta” ». E ancora : «La pretesa di questi occupanti di essere un baluardo dei diritti civili dei migranti e delle realtà sociali a rischio, pretendendo di restare nell’abusivismo è una contraddizione nei termini, nella nostra città esistono diverse realtà di volontariato che si occupano di diritti e difesa delle fasce disagiate, rispettando le regole che il vivere civile definisce con le leggi». Tante comunque le associazioni e le persone che hanno espresso la loro solitarietà per i ragazzi del centro sociale, compreso Giovanni Impastato, fratello di Peppino. Sul sito www.zetalab.org tutte le informazioni utili al riguardo.
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