ATTUALITÀ
Palermo, il Comune che verrà? Comincia dai tagli
Sforbiciate a dirigenti e ufficio scorte della polizia municipale, riordino degli uffici amministrativi e delle circoscrizioni: ecco la nuova Amministrazione
Eterno presente? Mai più. Quella che verrà sarà un'amministrazione capace di guardare al futuro e quindi di programmare con attenzione ed efficienza. A prometterlo è stato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando presentando la riorganizzazione della macchina burocratica comunale. Un piano che già all'indomani dell'elezione era stato inserito dal primo cittadino in cima all'agenda delle priorità.
Si comincia dai tagli: a Palazzo delle Aquile ci saranno infatti 12 dirigenti in meno (passeranno da 103 a 91) e sarà sfoltito anche l'ufficio scorte della polizia municipale che al momento occupa 30 persone. In compenso, dovrebbe esserci una migliore organizzazione di uffici e servizi. La struttura organizzativa è stata ridefinita in 15 aree (corrispondenti alle deleghe assessoriali) e sono state predisposte nuove linee guida per il decentramento tramite il rafforzamento dei consigli di circoscrizione. Ogni decentramento e ogni circoscrizione avranno rispettivamente un funzionario e un dirigente di riferimento: accanto a ogni assessore opererà poi un capoarea con le stesse competenze. Dunque ogni area avrà un doppio vertice, politico e burocratico. «Tutto questo - ha detto il sindaco - porterà benefici in termini di efficacia dell'azione degli assessori ma anche di pianificazione dei programmi e attuazione dei progetti».
Il taglio dei dirigenti porterà poi a un risparmio: da una spesa attuale di 8,3 milioni di euro si passerà a 7,4 milioni, dunque il Comune dovrebbe arrivare a sborsare quasi un milione di euro in meno.
Novità in vista anche per la polizia municipale: all'interno della riorganizzazione prevista entro la primavera del 2013 dovrebbero essere creati 8 distaccamenti di polizia municipale, uno per circoscrizione: i distaccamenti avranno funzioni amministrative e le figure dei presidenti delle circoscrizioni si avvicineranno a quelle dei capi-municipalità, un modello "copiato" da grandi capitali come Roma, Londra e Parigi.
Sul tappeto anche la spinosa questione delle aziende municipalizzate. E qui si conferma il colpo di spugna già annunciato: «Nessun amministratore sarà riconfermato nelle partecipate - ha detto Orlando - Procederemo ad un totale rinnovo, ma senza esprimere giudizi di merito. E per l'Amia, faremo di tutto per evitare il fallimento e attuare il piano predisposto per il concordato fallimentare».
Orlando ha infine confermato le dimissioni dalla carica di parlamentare: «Lo farò il 9 luglio - ha detto a margine della conferenza stampa di oggi - quando giurerò davanti al Consiglio Comunale». Che dovrebbe insediarsi, appunto, lunedì prossimo. «Del resto voglio fare il sindaco e solo il sindaco - ha concluso Orlando - e Palermo è il mio partito».
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