ARTE E ARCHITETTURA
Dai cinesi ai borghesi: i creativi di "Manifesta 12" dividono Palermo in zone
Per la prima volta la Biennale coinvolge uno studio esterno all'organico in qualità di mediatori creativi: utile passo per ottenere un punto di vista obiettivo
La mappa delle comunità a Palermo
Lo studio, più ampio, si chiama "Palermo Atlas" e si tratta di un passo preliminare nella monumentale macchina organizzativa della Biennale d'arte contemporanea itinerante che si svolgerà a Palermo nel 2018.
Questa mappa preliminare è necessaria sia in vista della pianificazione della città (Manifesta si pone come obiettivo quello di intervenire positivamente sulle città ospitanti) sia che per avere un'idea chiara delle comunità che abitano Palermo.
«"Palermo Atlas" è un nuovo modello di mediazione creativa che si concentra sulla trasformazione di una manifestazione d’arte nomade in una piattaforma sostenibile per il cambiamento sociale, radicata nell’analisi urbanistica olistica e determinata a lasciare un'eredità tangibile per le città ospitanti». come scrive la rivista d'architettura Domus.
Il porto di Palermo è solo "port", così come l'Università. L'area di Ballarò resta se stessa, forse perché già viva di diverse etnie unite sotto la storia di un quartiere mutante e, piccolissima invece, la comunità "Tunisia".
Si tratta della prima volta che la Biennale coinvolge uno studio di architettura esterno all'organico in qualità di mediatori creativi: utile passo per ottenere un punto di vista obiettivo ed esterno su Palermo (visualizza l'intero studio "Palermo Atlas").
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