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Cotti in Fragranza: il progetto rieducativo al Malaspina
"Cotti in fragranza" è un laboratorio dolciario gestito dalla cooperativa sociale Rigenerazioni Onlus e volto alla creazione di posti di lavoro per giovani detenuti
La cucina diventa un'iniziativa di rieducazione dei ragazzi che stanno scontando una pena presso l'Istituto Penale Minorile. S'intitola "Cotti in fragranza", il progetto promosso dall'Istituto Penale per i Minorenni, l'associazione centro studi Don Calabria e la fondazione San Zeno, con il supporto dell'Associazione Nazionale Magistrati.
Si tratta di un laboratorio dolciario gestito dalla cooperativa sociale Rigenerazioni Onlus volto alla realizzazione di prodotti da forno di alta qualità e alla conseguente commercializzazione a livello locale e nazionale.
"Cotti in fragranza" è la prima realtà imprenditoriale del sud e una delle poche italiane sita in un Istituto Penale Minorile che mira alla creazione di posti di lavoro per giovani detenuti.
Prendere una "boccata d'aria", uscendo dalla struttura detentiva in qualità di soci della cooperativa per continuare a lavorare nel laboratorio costituisce per i giovani un'opportunità di riscatto dal passato.
Avviato nel mese di gennaio, a partire da agosto il laboratorio è entrato in produzione con Buonicuore, il frollino al mandarino raccolto nei terreni confiscati alla mafia a Ciaculli e realizzato con materie prime di ottima qualità come farina Maiorca Bio molita a pietra, zucchero integrale Muscobado e zucchero di canna, lievito biologico, burro e latte a chilometro zero.
Oltre a lavorare per mettere a punto la dimensione commerciale dei prodotti, la cooperativa Rigenerazioni ha già in mente prodotti dolciari e servizi nuovi: torte, rosticceria dolce e salata, pacchetti per coffee break e brunch.
Il progetto "Cotti in fragranza" ha ottenuto in breve tempo un interesse diffuso che oggi è alla base del suo successo. Oggi in tanti collaborano attivamente all'iniziativa: la Federazione Italiana della Pasticceria, chef di spessore come Giovanni Catalano e Nicola Cinà, esperti di comunicazione come Marco Castagna e tanti fornitori delle materie prime con i quali si è aperto un proficuo dialogo.
«È un'esperienza fortemente innovativa – afferma il Direttore dell'Istituto Malaspina - perché, nonostante non sia semplice superare i tanti limiti oggettivi, ci consente per la prima volta di dare un valore emblematico e uno sbocco esterno alle nostre attività di formazione al lavoro».
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