ATTUALITÀ
La Palermo di Orlando, da oggi fino al 2050
Nuovi cantieri, risanamento dell'Amia, ristrutturazione delle scuole: nel bilancio dei sei mesi di attività, Leoluca Orlando dichiara la fine del dissesto finanziario
La chiamavano nuova primavera, sei mesi fa, l’aria che precedeva il trionfo elettorale di Leoluca Orlando. Una rivoluzione, pure quella, come il motto elettorale del neo presidente della regione Rosario Crocetta, che proprio della "revolution" ha fatto il suo cavallo di battaglia.
Contornato dai componenti della Giunta al completo, Orlando snocciola ciò che è stato già fatto, le emergenze affrontate, i progetti messi in cantiere, con un occhio al passato recentissimo - di un dissesto che dichiara superato - e uno al futuro anteriore: «Abbiamo bisogno di tempi per tornare ad essere quello che eravamo dieci anni fa. Bisogna guardare lontano. Serve un progetto che abbia un raggio di azione da qui al 2050».
Per il cittadino tipo, che vive quotidianamente le difficoltà di una città ad oggi decadente, le urgenze più immediate, a cui trovare una soluzione, stanno certamente negli allarmi lavoro, casa, degrado. Dopo sei mesi ci si aspetta programmi già sulla volta del compimento, più che promesse. La carrellata delle azioni-reazioni da compiere, e quelle già compiute, è immane ed impegnativa, ma la rassicurazione principale riguarda il buco finanziario emerso nell’immediato dopo-Cammarata. «Grazie al bilancio che abbiamo approvato il dissesto finanziario non è più all'ordine del giorno del comuni di Palermo - ha specificato Orlando, precisando - la previsione di spesa è stata razionalizzata e si è riattivato l'uso di fondi europei».
Ci si chiede, dopo aver tappato i buchi, in cosa consista l’operazione di rilancio: Orlando risponde con i cantieri: «Nel 2013 se ne attiveranno per un totale di 500 milioni di euro, e questo nonostante i debiti con le società partecipate e quelli fuori bilancio». Nuove risorse saranno inoltre trovate dai tagli applicati ai contratti d’affitto degli uffici comunali: saranno tutti disdetti per negoziare nuovi canoni ridotti del 20-25% e ciò farà risparmiare 2,5 milioni di euro ogni anno.
E poi uno sguardo agli interventi già in corso: in sei mesi di amministrazione, sono stati realizzati 600 interventi di manutenzione su edifici pubblici e 200 scuole: per evitare sprechi – clamorosa fu la gestione del parco di Acqua dei Corsari, la cui manutenzione del sistema idrico ebbe un peso notevole sul bilancio comunale, ma si rivelò assolutamente inutile, visto l'abbandono dell’area, mai inaugurata - è stato creato il polo di coordinamento per le manutenzioni, tagliando sprechi e razionalizzando gli interventi.
Di tutti i fantasmi passati e presenti dell’Amministrazione, quello dell’Amia, la società in amministrazione straordinaria che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel capoluogo siciliano, pare però vicino all’essere debellato. Lo stesso Orlando ha dichiarato, durante la conferenza, che il Ministero dello Sviluppo economico ha espresso parere positivo sul piano fallimentare che il comune di Palermo ha proposto per l'Amia, per separare la bad company e la good company.
E nel capitolo “operazioni in cantiere” c’è la ristrutturazione del Politeama, oggetto di una manutenzione straordinaria per fronteggiare il maltempo. Verrà istituita una task force per il mercato ittico, per quello ortofrutticolo e quello florovivaistico a Bonagia. A Natale verrà riaperto lo Spasimo e nei cantieri culturali della Zisa ci sarà spazio per l’arte contemporanea e l'apertura del primo cinema pubblico in Sicilia nella Sala De Seta. La rinascita della città prende il via anche dalla proposta del Put, Piano Urbano per il Traffico, che andrà all'esame del Consiglio comunale e che dovrebbe rendere più vivibilI gli spazi, non solo per i cittadini ma anche per i turisti. Proprio per migliorare le connessioni tra visitatori e le strutture recettive, è stata reata una Authority per il turismo con rappresentanti del settore
Rassicurazioni a parte, le spine nel fianco del Sindaco e della sua Giunta sono ancora tante. Non ultima il caos sulla questione teatro Massimo, che è valsa, al Professore, perfino una “bacchettata” dalla stampa tedesca: sebbene la Germania per Orlando sia una seconda casa, avendo lì condotto la sua formazione accademica, i tedeschi, che del Teatro Massimo conservano un culto particolare, hanno considerato un reato la decisione di eliminare a tutti i costi il sovrintendente Cognata. Tempo al tempo forse: la via della pace è impervia per tutti i rivoluzionari.
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