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Il Festino è "di chi ha un futuro"? Al via la 389° edizione
Il programma che anticipa la 389° edizione del Festino, a cura di Sandro Tranchina, propone varie iniziative, a corollario del programma religioso
«Vedo tracce di futuro nella realtà - spiega Sandro Tranchina, che ci parla di questo Festino, come l'ultimo che prevede la sua direzione artistica (preferisco lasciare il passo ai più giovani) - il futuro è già qui, e per fortuna non si puo' evitare. Il futuro sono le energie dei giovani di cui mi sono circondato per la realizzazione di questa edizione, il futuro è il volto dell'integrazione, il futuro è dato dal concetto di liberazione ancor più di quello della peste, e viene simbolicamente rappresentato nel momento dell'apertura del Portone a Porta Felice».
Scelte storie semplici e virtuose per le vie del blog a cura di Alli Traina, ripassate le perle sagge di Gaetano Basile, il programma (CLICCA QUI PER SCARICARE IL CALENDARIO COMPLETO DELLE INIZIATIVE) che anticipa la 389° edizione del Festino, a cura di Sandro Tranchina, propone risvolti interessanti, a corollario del programma religioso, da giovedì 4 fino al 15 luglio.
Varie le connotazioni e le proposte, tra cui l'installazione urbana a piazza san Domenico, dove sarà allestito un prato e uno spazio per i concerti. Concerti di vari ensemble, così come dei No Hay Problema (domenica 7 luglio) o di Swing Daddies (giovedì 11 luglio): sabato 6 luglio alle 21.30 nell'Atrio della Galleria d'Arte Moderna la proiezione di "Ogni santo giorno", il film di Ruggero Di Maggio; la mostra "Invasioni" in vari plessi della città e l'inaugurazione giovedì 11 luglio di 'Aziza, l'attesa esposizione di arte contemporanea da ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Venerdì 12 luglio (per poi protrarsi fino al 29 settembre) Palazzo Abatellis propone un insieme di dipinti di Santa Rosalia restaurati ed esposti per la prima volta; venerdì 12 luglio l'installazione dell'Ape Bianca, in ricordo di Andrea Di Marco.
Un po' barocco, un po' tecnologico, il Carro, anticipato da 300 bambini, sui cui sfilerà l’Orchestra di fiati del Conservatorio di Palermo e che sarà "protetto" dai volontari delle associzioni confluite in Libera (simbolo della lotta alla mafia e del riscatto di migranti attraverso il lavoro nelle terre confiscate alla criminalità organizzata), presenta una grande barca di un colore oro intenso avvolta da rossi rami di corallo e sarà illuminato da centinaia di led. Santa Rosalia? Scolpita dal giovane scultore Giacomo Rizzo, sarà lei stessa una bambina. E ancora, musicisti e figuranti in rosso e arancio e luminarie a led lungo il Cassaro.
Alla Cattedrale, Olivia Sellerio, darà volto e voce a Santa Rosalia, mentre un coro di angeli, rappresentati dalle Voci bianche del Conservatorio Bellini, le farà da controcanto. Sons et lumieres, tra Quattro Canti (Viva Palermo e Santa Rosalia tra palloncini e petali), Porta Felice, i fuochi al Foro Italico, per la festa più longeva fra quelle dei paesi del Mediterraneo. Per quest'anno, uno sforzo economico che lo stesso assessore Giambrone definisce relativamente contenuto, per il tentativo collettivo di esorcizzare la peste contemporanea: l'assenza di prospettiva nei confronti del futuro.
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