ATTUALITÀ
Estate e movida: un'ordinanza che serve, ma non serve
L'ordinanza aiuta, eppure non aiuta: le pene diventano più severe e torna il dibattito su cosa sarebbe giusto da fare e su quali regole applicare per la movida palermitana
Ma quest'ordinanza serve oppure no? Prendendo atto che l'estate è un periodo sicuramente critico per i palermitani, dato che il caldo, per quanto possa essere l'ideale per andare al mare, non aiuta a placare gli spiriti, ci si chiede fino a che punto il discusso provvedimento per regolamentare la movida sia a tutti gli effetti valido per dare una forma "normale" alla vita notturna.
Perché dopo l'ordinanza n. 59/05 del 27/02/2015, che aveva già fatto discutere creando una serie di opinioni spesso tra loro contrapposte e una grande quantità di appelli (basti ricordare l'accorata lettera del maestro Daniele Ficola), la questione movida torna alla ribalta con una nuova ordinanza firmata dal sindaco Leoluca Orlando il 29 giugno.
Stando a quest'ultimo provvedimento, nel periodo intercorrente dal 3 luglio al 30 settembre (visualizza qui l'ordinanza) verranno inferti colpi più duri a coloro che non rispetteranno i divideti, compresa la chiusura dell'attività per sette giorni consecutivi a partire sin dalla prima violazione dell'ordinanza.
Dopo questi orari tutte le attività musicali potranno avvenire solo all'interno del locale a porte e finestre chiuse. Vietata, ancora, la vendita per asporto o distribuzione automatica bevande in contenitori di vetro o in lattina dalle ore 24 fino alle ore 7 del giorno successivo.
Ancora una volta i gestori dei pubblici esercizi, dei circoli privati, delle attività artigianali alimentari, nonché i responsabili delle manifestazioni pubbliche e private, avranno l'obbligo effettuare la completa pulizia delle aree occupate e di rendere inutilizzabile nell'orario di chiusura notturno gli arredi esterni.
Poche novità, dunque, ma pene più severe, il tutto per cercare di fronteggiare - come si legge in una nota dell'assessore alle attività produttive Giovanna Marano - l'idea di fare tanti soldi in breve tempo, il non rispetto delle autorizzazioni perché ci si rifugia dietro una marea di persone, e per alcuni l'occasione di svolgere attività criminali.
Una posizione che effettivamente sembra rispecchiare, tra le tante realtà presenti a Palermo, quelle del mercato della Vucciria, che continua ad essere fuori controllo, anche dopo i costanti blitz. Eppure, nonostante i nobili intenti, le regole continuano ad essere confuse, e manca il confronto diretto con le associazioni.
A dichiararlo è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina, mentre uno dei volti storici dell'associazione I Candelai, Fabio Schillaci, sostiene che «quest'ordinanza, figlia dell'ultimo emendamento, dimostra che il Consiglio Comunale ha recepito alcune necessità, ma ne ha ignorate altre: sebbene sia un modo per mettere un freno all'anarchia e all'abusivismo, molte indicazioni rimangono confuse».
«L'ordinanza - continua Schillaci - è necessaria per arginare la delirante movida che si viene a creare nelle zone ad alta densità residenziale, ma per essere risolutiva necessita di regole certe e sicure: indicare come possibili dei concerti "acustici" dà ben poche certezze e mette alcuni esercenti nelle condizioni di trasgredire per sopravvivere».
«Inoltre - conclude - come facente parte dell'associazione di categoria, sostengo che non ci siano differenze tra un concerto in acustico e una piccola amplificazione, che non è paragonabile a dj set non autorizzati e che potrebbe avvenire nel pieno rispetto delle regole. I titolari di esercizi che si muovono nel rispetto delle regole sono disponibili ad un confronto, per rendere questa città vivibile».
Al momento attuale, le uniche deroghe previste all'ordinanza saranno quelle delle giornate del 14 luglio, 15 agosto e 4 settembre, quando l'attività musicale esterna sarà consentita fino alle 3 del giorno successivo.
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