Come nel noto telefilm "The Walking Dead" anche "Palermo is Dead". Il videomaker palermitano Guglielmo Gagliano Candela lo sintetizza in un video di pochi secondi
C'è chi la ama, c'è chi la odia e c'è chi la osserva e la riassume in meno di un minuto, per farla guardare meglio anche agli altri. Palermo ha mille facce, alcune tutt'altro che belle, e proprio le sue sfaccettature più "opache" sono al centro di "
Palermo is dead", filmato del videomaker palermitano
Guglielmo Gagliano Candela.
Un percorso fatto di luoghi dimenticati, dismessi, abbandonati - eppure davanti gli occhi di tutti - che riprende la sigla di apertura del telefilm "The Walking Dead". Il mondo post apocalittico che ha ispirato la serie di fumetti, prima, e quella televisiva, dopo, prende quindi la forma della cartoleria De Magistris Bellotti, dei cancelli chiusi della Fiera del Mediterraneo, dell'ex cinema Astoria, dell'arena La Sirenetta di Mondello e dei grandi magazzini Grande Migliore. L’unico volto del filmato è quello di Fia, il clochard morto per il freddo soltanto poche settimane fa.
Così come nel titolo, lo sguardo del giovane videomaker ci restituisce una città morta, nei confronti della quale appare difficile avere fiducia, mentre proprio i pioù giovani dovrebbero poter fare affidamento sulle sue risorse e su quello che può dare. Difficile essere ottimisti di questi tempi, ma non impossibile. Il mito dell'Araba Fenice, d'altronde, ci insegna che rinascere dalle proprie ceneri è possibile, e questa città ha dimostrato più di una volta di avere le capacità per farlo: bisogna solo capire se vuole farlo o meno.