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"World Press Photo 2018": il siciliano Alessio Mamo finalista del prestigioso premio

Un'intervista a Alessio Mamo, tra i 42 finalisti in corsa per il più importante concorso di fotogiornalismo del mondo con uno scatto realizzato ad Amman, in Giordania

  • 16 febbraio 2018

Il fotografo catanese Alessio Mamo

L'immagine in bianco e nero di una bambina dal volto sfigurato, costretta a indossare una maschera: con questa fotografia il catanese Alessio Mamo si è aggiudicato un posto tra i finalisti del "World Press Photo 2018", il più importante concorso di fotogiornalismo del mondo.

Mamo è l'unico siciliano a essere stato selezionato nella rosa dei 42 candidati in gara per la 61esima edizione del concorso, svelati per la prima volta in anticipo rispetto alla premiazione finale, che si svolgerà il 12 aprile ad Amsterdam, città natale del premio.

Lo scatto, in concorso nella categoria "People", ritrae la piccola Manal, una bambina di 11 anni nata tra gli orrori della guerra a Kirkuk, in Iraq. Un'immagine che racconta di una giovinezza negata, ma anche della forza e del riscatto che fioriscono nonostante la furia dell'uomo.

«Ho scattato questa foto nel luglio del 2017 per un progetto sull'ospedale di chirurgia ricostruttiva MSF ad Amman, che cura tutti i feriti di guerra del Medio Oriente - spiega il fotografo - Manal, sfigurata nel viso a causa di un'esplosione, è una bimba sempre sorridente e felice nonostante la sua condizione non facile e partecipa a tutte le attività per bimbi in ospedale».
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«Appena sono entrato nella sua stanza e l'ho vista con la maschera - continua - mi ha colpito e ho chiesto a lei e alla mamma se potevo fotografarla anche così».

L'occhio di Alessio Mamo si rivolge, ancora una volta, all'umanità contemporanea e ai temi caldi che le fanno da cornice, come il fenomeno delle migrazioni, che da anni documenta viaggiando in lungo e in largo tra Medio Oriente, Asia e, naturalmente, Sicilia.

E l'Isola gioca un ruolo importante nella produzione di Mamo. «La Sicilia è un pezzo di mondo che rappresenta tutte le facce del pianeta: dalla povertà alla bellezza. Più in generale direi che il bagaglio culturale che i fotografi italiani si portano dietro, rende l'Italia il paese che sforna più talenti nel campo del fotogiornalismo».

Dal 2008, anno in cui ha perso il proprio impiego da chimico e si è lanciato definitivamente nel mondo della fotografia, la carriera di Mamo ha collezionato successi e riconoscimenti con pubblicazioni nelle più importanti testate internazionali come "Times", "Le Monde", "National Geographic", "The Guardian".

Mentre il mondo aspetta di conoscere i nomi dei vincitori del "World Press Photo 2018", le cui fotografie gireranno il mondo in una mostra itinerante che il prossimo settembre farà tappa anche a Palermo, per il secondo anno consecutivo, in una location ancora top secret, Mamo si prepara a tornare in Iraq per continuare un lavoro sulle corti che giudicano i miliziani Isis.

Se dovesse stabilire cosa è necessario per emergere come fotografi, nella massa di immagini diffuse ogni giorno, direbbe «Che studio, talento, pazienza e tanta passione sono la base di partenza di ogni buon fotografo. Per il resto ci vuole un buon paio di scarpe e tante notti insonni».
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