CURIOSITÀ
"Vestirsi da ricchi" a Palermo, i duemila lo sanno eccome: i due stili che non conoscevi
"New money" e "old money" sono due scuole di pensiero diverse in fatto di outfit da sfoggiare fra le vie del centro e dello shopping, a scuola e nei luoghi di ritrovo
via Ruggero Settimo di Palermo
Spopola il trend “Quanto costa il tuo outfit?”. Fra le vie del centro e dello shopping, nei pressi delle scuole, nei luoghi di ritrovo notturni e nei più disparati angoli della città si sfoggiano forti accostamenti di tessuti, colori sgargianti, iconiche "G" di Gucci – vere e taroccate, – oro e accessori metallici appariscenti, scarpe voluminose e occhiali da sole fiammanti.
Si vede nelle vetrine della città e nei passanti che la affollano: a Palermo si è diffuso un nuovo gusto nel vestirsi. Sono i giovani della generazione Z, nati fra il 1997 e il 2012, a portare in città questo nuovo modo di intendere la moda e lo stile. Vogliono vestirsi da ricchi, ma a fare la differenza non è tanto il prezzo o la marca del singolo capo di abbigliamento, quanto il look nel suo insieme.
È la cosiddetta estetica "new money", dove il termine “new money” indica gli style symbol di riferimento: celebrità che non sono cresciute in un contesto agiato, ma che hanno creato da sé la propria ricchezza e il proprio successo, e per questo lo mostrano con orgoglio.
Un esempio, in Italia, è certamente il rapper Ghali: dalla periferia milanese, costruisce il suo successo e diventa fra gli artisti più influenti del paese, esibendo sempre uno stile colorato e sopra le righe.
L’uso e il consumo di abiti, scarpe e accessori si presenta, dunque, come un agire dotato di senso, un’azione di tipo simbolico che comunica un chiaro e semplice “chi siamo”: apparteniamo a quella classe che insegue e imita il gusto estetico di coloro che “ce l’hanno fatta”, crediamo nell’ascesa sociale e siamo dell’idea che bisogna andare fieri e orgogliosi dei risultati raggiunti.
Allo stesso tempo, però, ci differenziamo e distinguiamo da chi invece si ritrova in ideali differenti, da chi è nato già "con il cucchiaio d’argento in bocca", come direbbero gli inglesi.
Lo stile d’abbigliamento portato dalla ribalta dalla Gen Z è infatti diverso dal “vestirsi da ricchi” in voga nei contesti in cui si è mantenuta una tradizione diversa: se l’estetica “new money” prevede accessori sgargianti e accostamenti audaci, negli ambienti più chic ed esclusivi di Palermo viene ancora privilegiato uno stile più classico e raffinato, caratterizzato da sobrietà, colori neutri, tinte uniche, bottoni, colletti e cappotti.
Seppur ancora legata a contesti più formali e "in", questa scelta è tutt’altro che desueta: grazie a TikTok e i suoi trend, in tantissimi stanno apprezzando e riproponendo un’estetica più vicina ai gusti dei nobili di una volta. Questa estetica è conosciuta come "old money" e i suoi style symbol di riferimento sono, appunto, gli esponenti di quelle classi agiate da generazioni, i ricchi ereditieri, i moderni discendenti delle famiglie nobiliari e aristocratiche. Un esempio potrebbe essere Lady Diana: nata ricca e nobile come pochi, rappresenta tutt’oggi l’incarnazione estetica del sangue blu e suscita l’ammirazione di molti per il suo portamento elegante e senza tempo.
La moda del "vestirsi da ricchi" abbraccia dunque due versanti distanti fra loro, due modi diametralmente opposti di esprimere visivamente l’idea di ricchezza: da una parte la ricchezza è vissuta come una conquista da sfoggiare, mentre dall’altra come una qualità innata che si lega all’etichetta e al bon ton. In entrambi i casi “vestirsi da ricchi” non vuol dire necessariamente esserlo, e questo l’hanno capito bene anche i commercianti: girando per le strade della città o all’interno dei suoi grandi centri commerciali, non sono poche le vetrine che propongono abiti “new money” e “old money” a prezzi accessibili e molto distanti da quelli tipici dei negozi di lusso.
Non è dato sapere quale sarà, fra i due, lo stile che supererà – forse ancora una volta – la prova del tempo. È tuttavia motivo di fascino la voglia di riscatto interpretata dai più giovani e dal loro abbigliamento.
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