Uno storico spazio cambia passo ai Cantieri culturali: chi arriva allo Zac di Palermo
Importanti novità in arrivo ai Cantieri della Zisa. Va via la Fondazione Merz e arriva un'altra importante istituzione culturale: che succede e cosa cambia

Si conclude così la situazione di limbo in cui lo spazio si trovava da mesi dopo che, una volta scaduto il contratto, non è seguito il rinnovo alla Fondazione Merz, nonostante i diversi tentativi di accordo pubblico-privato - evidentemente non andati in porto - tra quest'ultima e il Comune.
Si è scelta quindi la via dell'assegnazione per bando pubblico. All'avviso, pubblicato a dicembre e poi prorogato a gennaio perché deserto, ha di fatto partecipato solo l'Accademia di Belle Arti, che all'interno dei Cantieri culturali alla Zisa gestisce già altri spazi adibiti a laboratori e aule.
Una finalità che peraltro è esplicitata come requisito necessario anche nel bando. «I progetti avranno come fine la valorizzazione dell’arte contemporanea - si legge nell'avviso -. ZAC si vuole infatti porre come una sorta di laboratorio culturale, uno spazio aperto alle intersezioni disciplinari, per la condivisione di idee e la diffusione della conoscenza, da porre a servizio della collettività, esercitando, quindi, il proprio ruolo istituzionale educativo e instaurando un legame profondo con il territorio».
L'affidamento è per tre anni e non sono previsti oneri finanziari per l’amministrazione comunale. Il bando consente l'eventuale pagamento di un biglietto di ingresso per la copertura dei costi sostenuti nella gestione e organizzazione degli eventi.
Nato dalle macerie delle "ex Officine Ducrot", che negli anni d'oro della Bella Epoque di Palermo sorgevano in quelli che oggi sono i Cantieri culturali alla Zisa, in origine il padiglione doveva essere un Museo d'arte contemporanea.
Diventa spazio ZAC nel 2012, dopo un lungo restauro e - come dice il nome (acronimo di Zisa Arti Contemporanee) - già allora è chiara la sua funzione di luogo per la promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea.
Dal 2021 per tre anni, a gestire lo spazio è la Fondazione Merz, che sotto la presidenza di Beatrice Merz, svolge un fitto programma di mostre, concerti, spettacoli teatrali e di danza, ospitando anche artisti di fama internazionale e diventando un punto di riferimento e un incubatore creativo per l'arte contemporanea.
Scaduto il contratto con la fondazione torinese, adesso il grande spazio espositivo è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua lunga storia.
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