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Uno spettacolo che rischiamo di perdere: in un video la "vita siciliana" degli squali grigi

Nel documentario di Marco Spinelli scopriamo la storia di una particolare specie di squali che da luglio a novembre popola le acque siciliane delle Isole Pelagie

  • 7 novembre 2020

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«Ciò che rende profondo il mare non è la nostra necessità di scoprirlo ma le milioni di specie che lo abitano. Come l’anima abita il corpo, la sua capacità di contenere senza essere contenuto. E la nostra avarizia non può e non deve opporsi».

Tra poesia e riflessione si apre così il documentario di Marco Spinelli che racconta di una particolare specie di squali che da milioni di anni abitano il mare e che, oggi, rischiano l’estinzione a causa dell’uomo.

In particolare Spinelli racconta, e mostra con immagini altrettanto poetiche, degli squali grigi: una specie diffusa in acque costiere e continentali in zone tropicali e temperate, attualmente classificata come "quasi minacciata" a livello globale dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), e "in pericolo di estinzione" nel Mar Mediterraneo.

Da decenni, dagli anni '60 per la precisione, aggregazioni di questa specie “popolano” da luglio a novembre le acque intorno all’isola di Lampione, piccolo lembo di terra disabitato che si trova a circa 9 miglia dall’Isola di Lampedusa.
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La presenza di questi squali, oltre a testimoniare una fiorente vita nelle profondità del mare, supporta una quantità crescente di subacquei ricreativi che effettuano generalmente una gita giornaliera sulla piccola isola per vivere un'esperienza di immersione con gli squali.

«Ogni volta che nuoto con gli squali - racconta Spinelli nel suo documentario - poi me lo tatuo. Sono un siciliano che sente il richiamo del mare e periodicamente ha bisogno del contatto con l’acqua».

L’amore per il mare, e per quel “mondo nascosto”, nasce grazie alla passione che la famiglia di Marco gli ha trasmesso dai primi mesi di vita. Poi è arrivata la passione per i fondali e, non ultima, quella per gli squali, sui quali si rincorrono leggende metropolitane di pericolosità per l'uomo. Ma la realtà è ben diversa.

Dal documentario si apprende che, ogni anno, a causa della pratica dello "Shark finning" - pratica che consiste nel taglio della pinna dorsale per scopi alimentari - muoiono circa 75 milioni di squali: numeri che testimoniando come la vita di questi esemplari, che da più di 450 milioni di anni sono stati i custodi del nostro mare e che sono sopravvissuti a 5 estinzioni di massa, oggi sia fortemente in pericolo.

La scorsa estate Marco Spinelli ha realizzato un suo sogno e cioè quello di raccontare per immagini la "famiglia degli squali grigi" che raggiunge l’isola di Lampione in determinati mesi dell’anno.

Il documentario è il completamento, possiamo dire, di un progetto più ampio condotto da un gruppo di ricerca in Ecologia e Conservazione dell’Ambiente Marino dell’Università di Palermo, che ha ottenuto un finanziamento per un progetto di ricerca dalla French Facility for Global Environment e dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco.

Il progetto intende monitorare la presenza degli squali grigi "Carcharhinus plumbeus" intorno all'isola di Lampione appartenente alla Aree Marine Protette delle Isole Pelagie (Canale di Sicilia, Italia meridionale) e fornire una valutazione preliminare dei potenziali effetti delle attività di immersione e della nautica da diporto sulla presenza degli squali.

Spinelli ha colto la possibilità di potere affiancare e documentare questa ricerca permettendo a tutti, tramite il documentario, di aprire gli occhi sulla grave realtà che minaccia gli squali grigi.

Il documentario spiega anche tecnicamente come si è proceduto al monitoraggio dei grandi mammiferi grigi, oltre alle testimonianze di pescatori e uomini che conoscono bene il mare e i suoi abitanti.

«L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare le persone al rispetto degli squali e alla loro conservazione. Con le mie testimonianze e le ricerche condotte si cerca di tutelare gli esemplari che giungono nell’isola di Lampione dalla pesca e dal turismo».

Sembra incredibile ma non lo è: in sostanza l’uomo è l’unico predatore che minaccia l’esistenza degli squali grigi e che, continuando così, sarebbe l’unico responsabile della loro estinzione.
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