SPORT
Undici milioni di euro per restituire a Palermo il Palazzetto dello sport: il progetto
Inaugurato in pompa magna il 3 ottobre del 1999 costò 20 miliardi delle vecchie lire: veniva usato per manifestazioni sportive ma anche musicali, poi l'oblio (e il degrado)
Il Palazzetto dello Sport di Palermo (ingresso di via Castelforte)
Entro quindici giorni (quindi fine febbraio 2019) dovrebbero essere consegnati i lavori per il rifacimento del tetto e poi serviranno circa sei mesi per tutti i collaudi.
Il CONI nazionale ha stanziato sul palasport di Palermo ben cinque milioni di euro provenienti dal Fondo "Sport e periferie", istituito dal Governo per realizzare interventi edilizi per l'impiantistica sportiva.
In totale sono quindi undici i milioni stanziati per farlo risorgere dalle sue ceneri come una Fenice: oltre ai soldi del Coni ci sono tre milioni messi dal proprietario della struttura che è il Comune di Palermo più altri tre stanziati ancora dal Comune (arrivano dai fondi del Cipe - Comitato interministeriale per la programmazione economica).
I primi tre sono serviti per il tetto, i restanti otto saranno spesi tutti per gli interventi sulla struttura.
Il 4 marzo 2019 Invitalia passa la palla alla società per redigere il progetto che poi andrà bandito per capire chi effettuerà i lavori. Entro il 2020 il Palazzetto dovrebbe essere completato in tutte le sue parti a quel punto il Comune deciderà come gestirlo.
«La cosa più logica - dice Sergio D'Antoni, presidente del Coni Sicilia - sarebbe affidarlo alle federazioni e alle società sportive che ne usufruiranno. Ma non spetta a noi decidere».
Inaugurato in pompa magna il 3 ottobre del 1999, l'impianto progettato dall'architetto Manfredi Nicoletti costò 20 miliardi delle vecchie lire al Comune.
Finalmente Palermo aveva un signor Palazzetto dello Sport da usare in ambito sportivo ma anche (e soprattutto) per i concerti di nomi importanti di gruppi musicali e cantanti che arrivano sull'isola per i loro tour: Claudio Baglioni, Giorgia, lo spettacolo Notre Dame de Paris, Antonello Venditti, i Deep Purple ma anche Jovanotti, Subsonica e Gianna Nannini.
Poi la disfatta: nel 2008 di forti raffiche di vento hanno danneggiato il tetto causando continue infiltrazioni d’acqua che hanno reso inagibile lo spazio (leggi qui la cronostoria dell'edificio).
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