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Una vita per l'architettura: addio a Fausto Provenzano, "papà" del Molo Trapezoidale
Il mondo dell'architettura perde un grande professore e visionario. Con il suo studio associato ha firmato tantissime opere importanti per Palermo e la Sicilia
Fausto Provenzano
Viene ricordato con le sue stesse parole pronunciate nel discorso conclusivo tenuto poco meno di un anno fa, in occasione del conferimento del premio alla carriera l'architetto Fausto Provenzano, scomparso all'età di 76 anni a Palermo, autore e progettista di alcune delle più importanti opere che hanno cambiato per sempre il volto del waterfront palermitano.
«È andato via chi è stato per noi e per tanti un Maestro - si legge nel post che annuncia la triste notizia pubblicato sulla pagina Facebook dello studio associato "Provenzano Architetti" -. Ci piace ricordarlo con le parole conclusive del discorso da lui tenuto e che rappresentano un monito che perseguiremo quotidianamente nel portare avanti questo mestiere che ha tanto amato».
Centinaia i messaggi di cordoglio per la perdita di colui che può essere considerato a tutti gli effetti "il papà" del Molo Trapeizodale e del nuovo Marina Yatching e non solo.
Sua la firma anche del progetto che ha portato al restyling del porticciolo di Sant'Erasmo, del Parco della Salute e dell'imbarcadero dei traghetti per Ustica al porto di Palermo fino al porticciolo della Cala. Suoi i progetti di rifacimento anche del waterfront urbano di Trapani, del ponte pedonale di Mazara del Vallo e del porto turistico di Santo Stefano di Camastra.
Una vita per la progettazione architettonica urbana. Dalla sua formazione sono passate intere generazioni di progettisti palermitani.
Nato a Corleone nel 1947, dopo la laurea allo Iuav di Venezia torna nella sua città nello stesso anno (era il 1971) e apre il suo studio di architettura dando il via alla carriera accademica, prima come assistenzte di Vittorio Gregotti (il padre progettuale dello Zen) e poi in proprio.
Dal 1975 al 2009 ha tenuto i corsi di Progettazione architettonica alla facoltà di Ingegneria e alcune supplenze annuali in quella di Architettura ed è stato professore di "Composizione architettonica e urbana" alla facoltà di Ingegneria Edile-Architettura di Palermo.
Dal 2010 è stato il legale rappresentante dello "Studio Provenzano Architetti Associati", che ha sede a Palazzo Asmundo e dal 2012 è stato socio della società di Ingegneria Astorino Italia oggi denominata Sympraxis.
Autore di numerose pubblicazioni sul tema del progetto architettonico e urbano, ha indagato soprattutto sulla tematica del recupero architettonico. Sono sue infatti le firme anche sui progetti di restauro di molti palazzi del centro storico.
Tra questi ricordiamo il Grand Hotel Piazza Borsa, La Torre di Mondello, Palazzo Tagliavia, Palazzo Trinacria e le tante ville: Villa Barbaro, villa Terranova, villa Simonetti e villa Orlando, solo per citarne alcune.
"Palermo perde un grande uomo e la nostra "famiglia" dell’Ordine degli Architetti perde un Collega e un Amico - scrive Francesco Fazioli -. La Storia dell’Architettura Palermitana continuerà con i suoi insegnamenti e noi tutti dovremmo avere la capacità di continuare a scrivere le pagine da lui lasciate bianche".
"Chi lascia un' eredità come quella che abbiamo sotto gli occhi, ha vissuto una vita piena e ricca di affetti e gratificazioni", ricorda Adriana Alaimo.
"Quando si perde una persona così, resta il rammarico di non averne sfruttato abbastanza l’amicizia per godere della sua intelligenza, arguzia, autoironia e per parlare dei tanti progetti di cui si vantava della mancata realizzazione. Un grande! Abbraccio affettuosamente Sebastiano e i familiari tutti in questo momento doloroso. Riposi in pace", scrive Donato Didonna.
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