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Una storia che nasce "ai parcheggi": Graffiti e Public Art di Palermo adesso sono in un catalogo

Dall'istituzione dei "muri liberi" iniziativa voluta dal Comune di Palermo nel 2019, la traccia che oggi rimane oltre alle opere in giro per la città, è data dal catalogo "Street Art Palermo"

Balarm
La redazione
  • 23 giugno 2021

Street art a Palermo

Dall'istituzione dei "muri liberi”" iniziativa voluta dal Comune di Palermo nel 2019 con l'individuazione di 28 spazi in città per la realizzazione di opere di street art, la traccia che oggi rimane, oltre alle opere, è data dal catalogo “Street Art Palermo”.

I muri, individuati e selezionati su incipit degli stessi artisti e dei Presidenti di Circoscrizione, sono stati "liberati" e destinati, in molti casi, a produzioni temporanee, in altri a produzioni permanenti e semi-permanenti.

Per le produzioni permanenti, il Comune ha individuato quattro spazi: via Borrelli (piazza Croci), il Giardino Inglese, viale Regione siciliana nord-ovest, i Cantieri Culturali della Zisa (retro spazio Zac).

Per le produzioni temporanee, invece, 24 sono stati i luoghi fra cui: il parcheggio degli Emiri, la stazione Notarbartolo, viale Michelangelo, viale dell’Olimpo, il sottopasso di via Belgio, via Sadat alla Fiera del Mediterraneo, viale Regione siciliana e via Roccazzo.
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L'adesione degli artisti all'Albo Street art è stata immediata, vedendo ad oggi circa 58 artisti iscritti, dei quali il 67% residenti a Palermo ed il 33% non residenti, segno tangibile di un accoglimento del progetto anche in campo nazionale ed europeo.

La storia dell’arte su alcuni di questi muri è addirittura vecchia di decenni: il 2000 sembrava ancora lontano quando i primi strati di vernice coprivano le pareti grezze dei parcheggi Mongibello, a Mondello, agli inizi degli anni ‘90 e già a metà di quel decennio esse erano piene di scritte e disegni, la maggior parte dei quali realizzati con vernice spray.

In maniera del tutto spontanea, quei muri si sono trasformati presto in un laboratorio di arti visive, diventando la culla della allora neonata scena cittadina dell'arte aerosol.

È "ai Parcheggi", come tutti semplicemente li chiamano, che molti degli esponenti della scena di ieri e di oggi hanno realizzato il loro primo "pezzo", avviando così il proprio percorso di ricerca stilistica. L’atteggiamento delle istituzioni nei confronti di questo cantiere creativo a cielo aperto è stato quasi sempre di relativa tolleranza.

Nel tempo ha visto nascere, crescere e confrontarsi sulle sue pareti, diverse generazioni di ragazzi provenienti da tutta la città, ha ospitato eventi e ha visto realizzate le opere di artisti di fama nazionale e internazionale, che il tempo ha sepolto sotto gli strati di intonaco e di vernice.

Alcuni tra i muri dichiarati “liberi” e destinati alla creazione di opere costituiscono, data la loro prossimità, un percorso dedicato all’arte urbana a tutti gli effetti.

Parte dalla fine di via Anwar Sadat con i muri che cingono la Fiera del Mediterraneo, prosegue svoltando in via Autonomia Siciliana e raggiungendo l’incrocio con via Margherita De Simone, dove si incontrano quelli di fronte alla stazione Fiera, si attraversa il cavalcavia e si imbocca la via Salvatore Puglisi dove più avanti si trovano i muri di cinta dell’Istituto Don Bosco.

Alla fine, girato l’angolo a sinistra in via Andrea Cirrincione, si snoda lungo quest’ultima fino all’incrocio con via Sampolo per un totale di circa 400 metri di pareti dipinte. Dall’altra parte di Palermo, di fronte il Centro Commerciale Forum a Brancaccio, il Comune ha liberato il muro nel parcheggio del Centro, oltre ad altre aree ancora “vergini” come quella di via Cosimo Aleo.

Contestualmente si è prevista la riqualificazione di altri spazi, grazie anche alla collaborazione dei soggetti interessati. È questo il caso del Don Orione e dei muri esterni dei suoi campi sportivi, che si sono trasformano nella tela di una delle più belle murate finora realizzate in città.

La pubblicazione del catalogo è stata fortemente voluta dal Comune di Palermo come testimonianza di un dialogo iniziato nel 2018 con gli artisti, fino ad allora troppo spesso definiti semplicemente “graffitari” se non addirittura vandali, che ha portato nel 2019 alla creazione di un Albo ufficiale a cui accreditarsi.

Da Brancaccio a Mondello, il libro racconta un percorso unico che si snoda da un capo all’altro della città: un incredibile viaggio - anche temporale - tra tags e opere che esprimono lo stile e i lavori di numerosi artisti della scena palermitana e non solo.

Il catalogo si completa, oltre al racconto dei Muri Liberi, dall'itinerario dedicato alla “Public Art”: opere figurative inserite nel tessuto urbano, spesso realizzate su commissione, ulterioreprova dell’attenzione che negli ultimi due decenni si è posta sulla Street Art a Palermo.

«Street art a Palermo è ormai realtà, un contributo impostante alla diffusione di sensibilità artistiche contemporanee e alla rigenerazione urbana - dichiara il sindaco di Palermo Leoluca Orlando - Da alcuni anni, dalla musica ai murales, la Città è un punto di riferimento nazionale ed internazionale ed edifici e spazi urbani sembrano rinascere con colori e messaggi che esprimono qualità artistica e tensione etica al tempo stesso».

«La capacità di rinnovamento sociale dell’arte è conseguenza del processo di auto- rinnovamento dei processi artistici - dichiara l’assessore alle CulturE Mario Zito - Il fenomeno della Street art a Palermo ha avviato un percorso socio-culturale unico nel panorama della creatività contemporanea: l’Arte visiva è entrata prepotentemente nelle periferie della città oltre che nel Centro storico, contribuendo fattivamente a creare le condizioni idonee per la costruzione della città-comunità.

L’arte nei quartieri diventa oggi estremamente apprezzabile perché comunica non solo tematiche sociali ma permette anche di visitare in luoghi della città una vera e propria Galleria a cielo aperto, di apprezzare la creatività degli artisti che rapportandosi con lo spazio urbano migliorano aree degradate e ne valorizzano le risorse».

Realizzato alla fine del 2020, ma condiviso con la città solamente adesso a causa delle restrizioni antiCovid dei mesi scorsi, Street Art Palermo (visualizza il catalogo in pdf) suggella il percorso intrapreso dal Comune insieme agli artisti; inoltre, è un'istantanea che coglie lo "stato dell’Arte" in città, segnalando le principali opere di Public Art che creano un filo unico, da seguire dal centro alle periferie.
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