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Una fiaba (siciliana) che migliora col tempo: chi conosce la vera storia di Betta Pilusa

La fiaba di Betta Pilusa è una di quelle che, come il buon vino, migliora con il tempo, arricchendosi di dettagli e sfumature ogni volta che qualcuno la tramanda

Viviana Ragusa
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  • 10 agosto 2024

Immaginate una calda notte d’estate in Sicilia, seduti ad ammirare le stelle sul portico della casa al mare o in campagna insieme alla vostra famiglia.

Dopo aver mangiato in compagnia, vostra nonna inizia a raccontare una fiaba, una di quelle della tradizione siciliana, tramandata di generazione in generazione e che ogni bambino conserva gelosamente nella sua memoria.

È proprio così che la storia di Betta Pilusa è giunta fino a noi, tramite le parole di nonni, zii e genitori che allietavano le giornate dei più piccoli condividendo questi preziosi racconti, testimoni di una storia millenaria che attraversa i confini geografici e le epoche storiche.

La fiaba di Betta Pilusa è una di quelle che, come il buon vino, migliora con il tempo, arricchendosi di dettagli e sfumature ogni volta che qualcuno la tramanda oralmente. Questa antica storia, infatti, ricorda molto la celebre "Pelle d'asino" di Charles Perrault, ma è conosciuta in numerose versioni differenti.
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Eppure, cosa rende Betta Pilusa così speciale in tutte le varianti?

Forse è la fusione di romanticismo e avventura, o forse è il modo in cui ci ricorda che l'amore vero può nascondersi nei luoghi più inaspettati.

La fiaba è ambientata in una ridente città siciliana senza nome, vicina a un bosco, dove vivono un re, una regina e il loro figlio: un giovane principe pieno di sogni e speranze.

Poco distante da quel regno, vive una principessa soprannominata "Spera di Suli", per i suoi luminosi capelli biondi che splendono come i raggi del sole.

La principessa, stanca dei pretendenti che la cercano solo per la sua bellezza e la sua ricchezza, decide di partire in incognito per trovare il vero amore.

In base a un’altra versione, invece, la ragazza matura questa decisione perché è stanca di sopportare le vessazioni della sua matrigna. Prima di intraprendere il suo viaggio, però, Spera di Suli vuole assicurarsi che nessuno la riconosca. Perciò la giovane principessa indossa vecchi vestiti sporchi e avvolge il suo corpo in una grande pelle d'asino.

Così travestita, la protagonista inizia il suo viaggio, lavorando qua e là per guadagnarsi da vivere. Un giorno, arriva nel regno del giovane principe che vive vicino al bosco e, vedendolo, se ne innamora immediatamente.

Decide di fermarsi lì e, grazie alle sue abilità culinarie, riesce a ottenere un lavoro come fornaia nel palazzo reale, presentandosi sotto il nome di Betta Pilusa. Fin dall’inizio la ragazza lavora duramente durante il giorno e si ritira nella sua modesta casetta la sera, senza dare confidenza a nessuno.

Una sera, il principe, passando davanti alla dimora di Betta, sente un canto soave e crede di scorgere dei bagliori luminosi all'interno del piccolo edificio.

Curioso, si avvicina e spia attraverso la serratura, scoprendo una bellissima fanciulla dai capelli dorati che danza e canta insieme alla sua fata madrina. Il ragazzo, estasiato da quella visione, bussa alla porta, ma quando la apre trova davanti a sé solo una povera ragazza avvolta da un mantello in una stanza buia.

Perplesso e disperato, il principe si ammala, convinto che solo l’amore della fanciulla dai capelli dorati possa guarirlo. Per diversi giorni l’intera corte si dispera e tenta, invano, di aiutare il giovane. La regina si rivolge a tutti i medici del reame, ma nessuno riesce a trovare una cura.

Un giorno, giunge al castello un vecchio saggio, che afferma di avere la soluzione: il principe potrà guarire soltanto se mangerà una focaccia cucinata da una regina. La madre del principe, allora, tenta di cucinare quanto richiesto, ma senza successo. Alla fine, una serva suggerisce di far preparare la focaccia a Betta Pilusa, nota per le sue abilità culinarie.

La ragazza si mette subito dall’opera ma, mentre impasta la focaccia, perde accidentalmente il suo anello. Quando il principe assaggia la focaccia e trova l'anello crede che sia un segno del destino e che il gioiello appartenga alla donna dei suoi sogni. Così chiede ai suoi servitori di far provare l’anello a tutte le fanciulle del reame.

Sfortunatamente, nessuna donna del regno sembra avere delle dita adatte. Quasi affranto, il ragazzo si ricorda della fanciulla che lavora in cucina e abita nella casetta adiacente al castello. Il giovane chiede di far provare l’anello alla timida fornaia e va ad assistere di persona.

Dal grande mantello di pelle sbuca una piccola e candida mano, perfetta per l’anello nascosto all’interno della focaccia. Il principe chiede a Betta Pilusa di togliere la pelliccia che la ricopre e, davanti agli occhi stupiti di tutti i presenti, il principe riconosce immediatamente la fanciulla dai capelli dorati di cui si era innamorato.

Come in molte altre fiabe, la giovane coppia si sposa e vive felice e contenta per sempre, ricordando l'importanza di guardare oltre le apparenze e cercare la vera bellezza nel cuore delle persone.

In altre versioni si parla di sontuosi balli a corte e del modo in cui Betta conquista il principe danzando con lui in splendidi abiti da sera ma, a prescindere dai dettagli, la storia conserva le sue caratteristiche principali in tutte le varianti.

Quella di Betta Pilusa è una storia di coraggio, determinazione e amore, che continua a incantare i bambini e anche gli adulti.
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