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Una città in Sicilia segna il record di caldo estremo: il clima è cambiato, cosa ci aspetta

Il nuovo rapporto sul cambiamento climatico dice che possiamo dire addio alle estati miti. Ecco come sarà il clima in Sicilia tra pochi anni: la mappa dettagliata

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 25 luglio 2024

Una ricerca elaborata dal portale meteorologico "Il Meteo.it", in collaborazione con il Corriere della sera, ha appena dato conferma di una verità che da anni dovrebbe essere invece stata accettata dalle nostre forze politiche e dalla maggioranza della popolazione.

Il nostro clima è ormai alterato e il futuro della nostra Penisola, come della Sicilia e di buona parte dell’emisfero settentrionale, dipenderà dalla desertificazione del territorio e dall’innalzamento delle temperature, che renderanno le nostre città sempre più inospitali, qualora non agissimo in tempo.

L’articolo pubblicato dal Corriere della sera e contenente i dati dello studio è infatti solo l’ennesimo allarme di un problema che conosciamo (e che è andato peggiorando) da tempo. In sintesi, la nuova ricerca afferma che nei prossimi anni possiamo dire addio alle estati miti, agli inverni freddi e adeguatamente piovosi.

Le temperature, infatti, s’innalzeranno oltre i limiti odierni e gli incendi diventeranno di pari passo per la Sicilia una minaccia sempre più grave, con la correlata perdita di risorse idriche e di biodiversità.
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Per svolgere questa ricerca, i meteorologi del portale “Il Meteo” hanno analizzato una quantità esorbitante di dati (ben 185 milioni di misurazioni), relativi a un intervallo di tempo di quasi 40 anni e a tutti i 108 capoluoghi di provincia italiani.

I dati sono stati studiati identificando cinque parametri climatici utili per capire lo sviluppo del surriscaldamento globale. Questi erano la temperatura media annuale delle province, misurata dalle varie stazioni metereologiche, l’anomalia della temperatura media mensile, il numero delle giornate di freddo e caldo estremo e infine il numero di notti tropicali (di cui abbiamo parlato in un recente articolo).

Ad indicare che viviamo in un momento di crisi sono anche gli ultimi dati del sistema Copernicus, che consente a tutti i paesi dell’Unione Europea di monitorare i rischi ambientali legati alle precipitazioni o agli incendi.

Secondo i suoi sistemi, la scorsa domenica 21 luglio potrebbe passare alla storia come la giornata più calda mai registrata nella storia… e a nulla valgono le critiche da bar di coloro che non credono a questi rivelamenti. Il rapporto pubblicato sul Corriere è chiaro in questo: fa molto più caldo rispetto a 40 anni fa, ma rischiamo di vivere estati più torride in futuro, considerando l’aumento di temperatura degli ultimi decenni.

Come rileva il rapporto, le stagioni estive oltre a durare di più, sono e saranno anche più infuocate. L'indicatore climatico analizzato "caldo estremo", ossia i giorni con temperature superiori a 35°C, non lascia dubbi: a Firenze si è passati da 10 giorni negli anni Ottanta ai 26 nel XXI secolo, a Bolzano da 1 a 7. Il record si registra, ancora una volta, in Sicilia con Caltanissetta che segna ben 27 giorni in più.

Parlando meglio nel dettaglio delle città siciliane, seguendo la tendenza prevista della media annuale per il 2030, Palermo avrà una temperatura media annuale di 18,8 gradi Celsius, con un numero crescente di notti tropicali (fino a 121), che ricordiamo non scendono mai sotto i 20 °C. Messina invece subirà un incremento delle temperature medie annuali fino a 19, 6 °C, con 106 notti tropicali.

Catania invece, seppur non subirà una crescita di temperature medie annuali, che rimarrà a 17,8 ° C, subirà un aumento nel numero delle notti torride, che arriveranno a 126. La città più torrida dopo il tramonto rimarrà comunque Siracusa, con 130 notti tropicali, già teatro dei record europei di temperatura degli anni scorsi.

La cosa più assurda è che i dati siciliani risultano meno preoccupanti rispetto a quelli delle altre regioni, le cui popolazioni sono meno abituati di noi ad affrontare la siccità e il caldo (anche se bisognerebbe migliorare la rete idrica e il nostro sistema antincendio).

La ricerca ha invece evidenziato che è Rieti il capoluogo che subirà l’aumento più marcato della temperatura media annuale. Analizzando inoltre la mappa relativa al «caldo estremo», è possibile vedere come è il Centro Italia il territorio che soffrirà peggio l’Estate, rispetto al passato.

Ciò non può essere considerata una magra consolazione, visto che sarà l’intera popolazione italiana a soffrire e a dover affrontare le stesse sfide climatiche, dovute al surriscaldamento climatico.
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