ITINERARI E LUOGHI
Un tour fra sei boschi da fiaba in Sicilia: un viaggio fra le meraviglie della primavera
Vi portiamo alla scoperta di sei aree naturali che sembrano uscite da un libro di favole. Luoghi incontaminati e unici, capaci di farci vivere esperienze indimenticabili
Anche se fino a pochi giorni fa sembrava ancora di essere in pieno inverno, è certo che si è trattato solo di una breve parentesi. Sì, perchè la primavera è la stagione in cui la natura si risveglia dal torpore invernale e si manifesta in tutta la sua bellezza.
Tra le piante in fioritura e gli alberi che rigenerano le folte chiome, riserve naturali e boschi diventano un ca Bosco di Malabotta, Bosco Della Ficuzza, Sughereta di Niscemi, Bosco di Santo Pietro,
In questo articolo vi portiamo alla scoperta di 6 aree naturali della Sicilia che sembrano uscite da un libro di fiabe. Boschi che regalano incantevoli atmosfere.
Bosco della Favara e Bosco Granza
A pochi passi da Palermo c'è la Riserva naturale orientata Bosco di Favara e Bosco Granza un vero e proprio polmone verde, ricco di alberi di biancospino, prugnolo e sughero. Si trova in un’aera interna e poco battuta, tra i territori di Montemaggiore Belsito, Aliminusa, Sclafani Bagni e Cerda, in provincia di Palermo.
Tra le specie che si incontrano ci sono il codibugnolo di Sicilia, il fringuello, il tordo bottaccio, la tordela, la passera scopaiola, il picchio rosso maggiore, l’allodola. Lungo il percorso troverete il Lago Bomes, importante specchio d'acqua naturale, ma anche numerosi stagni.
Bosco della Ficuzza
Tra le escursioni naturalistiche che si possono fare in provincia di Palermo, non può mancare quella al Bosco della Ficuzza. Insieme a Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, ricopre una superficie protetta pari a circa 7.400 ettari, che interessa i territori di Corleone, Mezzojuso, Godrano, Marineo e Monreale e gestita dall’azienda Foreste demaniali della Regione Sicilia.
La Riserva è un habitat meraviglioso per oltre mille specie di vegetali e per moltissime specie di animali presenti in Sicilia, come volpi, donnole, lupi, ricci, uccelli selvatici e rapaci.
Bosco di Malabotta
In provincia di Messina, nel Bosco di Malabotta, a pochi passi da Roccella Valdemone all'interno del Parco dei Nebrodi: comprende un'area attrezzata ed una fonte.
A segnare l'ingresso "magico" al bosco sono le Rocche dell'Argimusco, importante complesso megalitico considerato la "Stonehenge di Sicilia".
È uno dei boschi più antichi della Sicilia, di altissimo valore ecologico, naturalistico, faunistico e ambientale. Malabotta è un ecosistema composto di piante di età pluricentenaria, come le querce secolari con fusti di oltre due metri di diametro. La vegetazione è composta anche da cerri, faggi, castagni, agrifoglio, leccio e diverse altre specie.
Il sottobosco passa da ambienti umidi, alla prateria letteralmente ricoperta nel periodo primaverile dalla Peonia Selvatica (Paeonia officinalis), ad ambienti più secchi e rupestri, dove crescono il biancospino, la rosa selvatica. Una vera meraviglia della natura da non perdere.
Bosco della Tassita
Considerata la "foresta" dei Nebrodi per la fitta vegetazione e la vasta varietà di alberi che domina la scena: è il Bosco della Tassita. È l'unico bosco di Tasso Baccato in Sicilia, una specie conifera molto diffusa in passato ma oggi abbastanza rara. Chiamata anche “Albero della Morte“, poiché tutte le sue parti, tranne il frutto, sono tossiche. Tre gli esemplari presenti.
Al suo interno il bosco ospita anche una grande varietà di aceri, faggi e agrifogli, così pure di frassino siciliano e sette alberi monumentali. Gli alberi di Tasso sono tre. Quindici anni fa è stata scoperta anche una nuova specie vegetale: un pero selvatico chiamato Pyrus vallis-demonis.
Il bosco è un piccolo scrigno di biodiversità, ricco non solo di flora, ma anche di animali selvatici, soprattutto mammiferi. Sul sito del parco dei Nebrodi troverete le informazioni che vi servono per arrivare.
Bosco di Santo Pietro
A pochi chilometri da Catania c'è invece il Bosco di Santo Pietro, area boschiva di oltre duemilacinquecento ettari che contiene una grande quantità di specie vegetali e animali, che si estende nel territorio dei comuni di Caltagirone e Mazzarrone.
Dal bosco di Santo Pietro e, dopo aver attraversato le zone interessate da un rimboschimento a pino ed eucalipto, si giunge alle due aree più belle del bosco: le vallette, dette fontana del Cacciatore e della Molara. Qui si percorre una specie d'anello all'interno del quale si può ammirare quello che rimane della sughereta della Molara.
La Sughereta di Niscemi
Nell'entroterra siculo, in provincia di Caltanissetta, si trova invece la Sughereta di Niscemi, una riserva naturale nata per tutelare i residui del bosco di sughero. Con i suoi 2.939 ettari è tra le riserve più vaste della Sicilia.
Un tempo la Sughereta era uno dei giardini preferiti dalle casate nobiliari di Sicilia per l’abbondanza di selvaggina che consentiva grandi battute di caccia. Oggi, invece, è uno dei paesaggi naturali più caratteristici dell'Isola.
All’interno della Riserva ci sono diversi percorsi da fare a piedi, in bicicletta oppure a cavallo e lungo i percorsi sono presenti anche delle aree attrezzate con tavoli e panche in legno per godere di un po' d’ombra. (In questo articolo tutti i dettagli su come visitare la riserva e i contatti).
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
LE FOTO PIÙ VISTE
-
ITINERARI E LUOGHI
L'incanto dei mosaici "sulla riva" di un fiume: l'antica villa (scoperta per caso) in Sicilia
-
ITINERARI E LUOGHI
Mare cristallino e gioielli Liberty: una perla (da non perdere) a due passi da Palermo
-
ITINERARI E LUOGHI
Sette posti dove andare in Sicilia in autunno: cammini (unici) tra natura e storia