MOBILITÀ
Un piano per le stazioni di Palermo: come rinascono 5 aree della nuova metropolitana
Nuovi interventi di rigenerazione urbana in aree dismesse e inutilizzate. Dalla stazione centrale a Notarbartolo: quali sono i luoghi oggetto dei lavori
Planimetria delle aree ferroviarie dismesse e/o di futura dismissione
Il fine è quello di favorire importanti interventi di trasformazione urbanistica e di rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse o di futura dismissione, di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane, che costituiscono importanti occasioni di interventi di rigenerazione urbana siti nel territorio comunale.
L'episodio, riguardante cinque nuove aree della nuova metropolitana, potrebbe essere di notevole importanza per i palermitani, e non solo, in quanto non riguarda solo il potenziamento infrastrutturale, ma anche la definizione di politiche di sostenibilità e integrazione tra mobilità privata, condivisa e collettiva, anche nella logica dell’apertura metropolitana verso la Sicilia più occidentale.
Poi dovrebbero essere oggetto di attenzione anche l’area Sampolo dell’ex scalo merci collocati in via Duca della Verdura, l’area afferente alla Stazione Centrale di Palermo, l’area concernente la fermata FS di Palermo Lolli e, infine, il compendio immobiliare costituito da aree e fabbricati siti in via Mario Cutelli e via Scipione Li Volsi, tra via Tenente Giovanni Ingrao e via Filippo Juvara.
Il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sottolinea l'importanza di questo protocollo, in quanto segna il superamento della fase in cui le infrastrutture ferroviarie agiscono sul territorio comunale senza adeguata preparazione e mitigazione degli impatti e senza prendersi cura anche degli spazi superficiali e limitrofi alle stazioni.
A proposito dichiara Lagalla: «In questo modo ogni stazione del passante e dell’anello ferroviario e le aree ferroviarie dismesse attorno a Notarbartolo e Sampolo potranno restituire alla cittadinanza e ai turisti aree di rigenerazione, parchi, parcheggi e servizi».
Tra gli obiettivi c'è la definizione di un piano di azione condiviso tra le parti per giungere ad un programma d’interventi per la rigenerazione urbana degli assetti ferroviari dismessi e/o di futura dismissione di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane nell’ambito del territorio comunale di Palermo.
Questo piano d'azione è finalizzato a favorire interventi di potenziamento del sistema di scambio intermodale e di trasformazione urbanistica, nonché di riqualificazione urbana dei medesimi asset, anche tramite l’inserimento di nuove funzioni pubbliche, private e logistiche.
«L’obiettivo generale dell’Amministrazione Comunale è che dove si realizzano importanti infrastrutture di trasporto debbano essere contemporaneamente attuati gli interventi di rigenerazione urbana circostanti in modo che si contribuisca alla qualità della vita urbana e alla riqualificazione dello spazio pubblico», dichiara l’Assessore alla mobilità sostenibile Maurizio Carta.
Aggiunge: «È un protocollo importante poiché riconosce la necessità che gli attori della trasformazione urbana agiscano in costante accordo, definiscano preventivamente le azioni e le tempistiche e non si limitino ad agire nel perimetro delle proprie competenze - continua - Piuttosto concorrano, secondo il principio di sussidiarietà, alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico di massa efficiente e sicuro e alla riqualificazione urbana e paesaggistica delle aree interessate, senza lasciare queste in attesa di successivi, e spesso tardivi, interventi».
Il Presidente della Commissione urbanistica Antonio Rini conclude: "Il protocollo d'intesa con Fs rappresenta una svolta per la nostra città perché consentirà la rigenerazione di importanti spazi urbani legati ai cantieri del passante e dell'anello ferroviario - spiega Rini - Spazi che vanno restituiti ai palermitani, i quali godranno di un nuovo sistema di trasporto pubblico sostenibile e che permetterà di lasciare a casa l'automobile".
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