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Un "pezzo" del Parco d'Orleans è in vendita: nel terreno c'è anche una grotta millenaria

Si tratta di una parte di terreno adiacente alla Fossa della Garofala dove scorre il torrente Cannizzaro. In vendita ci sono due ettari di agrumeti e l’ottocentesca casina di caccia del principe di Aci

Balarm
La redazione
  • 29 giugno 2021

L'immobile che ricade nel terreno in vendita del Parco d'Orleans a Palermo

Mentre si attende la data ufficiale di riapertura del Parco d’Orleans di Palermo, rimandata diverse volte durante gli ultimi mesi a causa della pandemia e dei lavori di manutenzione interna e richiesta a gran voce da privati e associazioni (ne abbiamo parlato qui), arriva la sorprendente notizia della messa in vendita di un “pezzo” presente nel parco.

Si tratta di una quota di terreno adiacente alla Fossa della Garofala dove scorre il torrente Cannizzaro.

Il terreno in questione, compreso nel fondo ricchissimo di vegetazione in cui, un tempo, si sperimentavano tecniche agricole d’avanguardia, dove sono presenti migliaia di esemplari di alberi da frutto, è in vendita per 850 mila euro, e comprende circa due ettari di agrumeti e l’ottocentesca casina di caccia appartenuta a Giuseppe Reggio, principe di Aci.

L’annuncio della vendita, curata dall’agenzia immobiliare Cajozzo Re, riguarda una parte di uno degli ultimi polmoni verdi rimasti in città e comprende anche una “grotta millenaria” di 200 metri quadrati, al momento adibita a magazzino per gli attrezzi.
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Al momento ci sono alcune trattative in corso, stando all’agenzia, di certo la storica casina di caccia, composta da due piani con una terrazza sul tetto merlato e una torretta ottagonale con vista, da un lato, sul parco e dall’altro sui palazzi di corso Pisani, è quasi totalmente da ristrutturare.

La storia del fondo risale a secoli fa quando, siamo nel ‘400, venne acquistato dal mercante Onorio Garofalo. Il ricco proprietario venne in possesso di tutta la vallata che venne nominata, in seguito, Valle di Onorio e, dopo, Fossa della Garofala.

Giuseppe Reggio, principe di Aci, vi agì secoli dopo, ad inizio ‘800, in enfiteusi (cioè in godimento del bene ma senza proprietà), impiantando una stazione sperimentale di agraria in piena regola che gesti fino alla sua morte nel 1820.

I proprietari dei terreni e degli immobili, all’epoca, dal 1810 al 1940 (quando venne requisito il bene dal regime fascista), furono i duchi d’Orleans.

A metà degli anni ’50 del ‘900 cambiano un po’ di cose: Enrico Roberto, conte di Parigi, successore al trono di Francia, vende all’Università di Palermo una fetta di quaranta ettari di terreno e, nel 1954, Palazzo d’Orleans e una parte del parco vengono acquistati dalla Regione Siciliana.

Rimaneva l’attuale quota, circa due ettari, oggi in vendita sul quale gravano vincoli di natura idrogeologica e storica, che fu acquistata da un privato che vi impiantò l’agrumeto.

Questo terreno confina con le proprietà dell’Università che dunque avrebbe diritto di prelazione sull’acquisto per quanto, al momento, non abbia manifestato alcun interesse in merito.

Chissà chi scriverà l’attuale pagina di storia del Parco d’Orleans.
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