CURIOSITÀ

HomeNewsAttualitàCuriosità

Un paese (quasi) da Oscar in Sicilia: ecco dove si trova la Donnafugata del Gattopardo

Forse non tutti sanno che questo paese per tre mesi si trasformò nell’ottocentesca residenza di campagna del principe Salina. Dove sono state girate le scene del film

Roberto Tedesco
Architetto, giornalista e altro
  • 5 settembre 2024

Ciminna (foto di Rino Porrovecchio)

Dove si trova la Donnafugata del film “Il Gattopardo”? Forse non tutti sanno che Ciminna per tre mesi si trasformò nell’ottocentesca residenza di campagna del principe Salina.

Ciminna è un piccolo centro a circa un’ora da Palermo, facilmente raggiungibile dallo scorrimento veloce per Agrigento, un luogo di straordinaria bellezza che grazie alle numerose chiese e suggestive vie del centro storico, nel 1962 venne prescelto, dal regista Luchino Visconti, come set principale per la realizzazione del film “Il Gattopardo”.

Nel giro di pochi mesi il paese venne trasformato nell’ottocentesca Donnafugata del celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa.

La storia è ambientata durante la cacciata dei Borboni e sottolinea il declino dell’aristocrazia e l’ascesa al potere della nuova classe sociale: la borghesia. I “piemontesi”, i nuovi liberatori che da lì a poco avrebbero cambiato l’aspetto politico e territoriale dell’Italia, prendono il posto di dinastie ormai al tramonto.
Adv
Su sei mesi di lavorazione, dell’intero film, ben tre vennero realizzati a Ciminna, dove si realizzò l’imponente scenografia del Palazzo Salina, la residenza estiva del principe, in cui don Fabrizio con tutta la famiglia si rifugia dopo lo sbarco dei mille.

Proprio di fronte l’attuale Chiesa Madre venne costruito, dallo scenografo Mario Garbuglia, l’imponente prospetto che per esigenze di produzione venne realizzato dalle maestranze locali e romane in 45 giorni.

Il piccolo centro in quella occasione venne frequentato da attori come: Burt Lancaster che interpretò il ruolo di don Fabrizio Corbera principe di Salina, Alain Delon nei panni di Tancredi Falconeri e Claudia Cardinale nel ruolo della bellissima Angelica.

Nel cast figuravano anche attori del calibro di Paolo Stoppa, Rina Morelli, Giuliano Gemma, Sergio Regiani, Romolo Valli, Mario Girotti, Ottavia Piccolo, Ida Galli e i giovanissimi Pino Caruso e Tuccio Musumeci.

Anche numerosi ciminnesi presero parte, a vario titolo, alle fasi del film e con la loro presenza hanno contribuito alla riuscita del capolavoro cinematografico, che vinse nel 1963 il Festival di Cannes con la Palma d'oro a Luchino Visconti, il David di Donatello come Miglior produttore a Goffredo Lombardo, oltre a numerosi altri prestigiosi premi.

La pellicola fu anche candidata al Premio Oscar per il miglior attore (il giovanissimo Alain Delon) e per i costumi. La paga giornaliera per le maestranze locali e le comparse oscillava dalle tremila alle settemila lire, contro le duecentocinquanta lire della giornata di un contadino.

I compensi erano così alti che il grande attore Tuccio Musumeci, in una recente intervista realizzata proprio a Ciminna in occasione del premio Gattopardo, ricorda come grazie al compenso comprò il diamante di fidanzamento alla sua futura moglie.

Il regista scelse di ambientare parte della narrazione a Ciminna per la somiglianza dei luoghi di quel tempo a quelli del romanzo dell'autore.

«Mancava solo un piccolo dettaglio - scrisse Giuseppe Cusmano, appassionato di storia locale e autore del libro “Ciminna il set de Il Gattopardo - Il palazzo residenziale della famiglia Salina doveva essere limitrofo alla chiesa madre e secondo l’autore doveva avere sette balconi che si affacciassero sulla piazza estendendosi per circa duecento metri, con tre enormi cortili e un ampio giardino retrostante recintato».

Grazie alla grande maestria dello scenografo Mario Garbuglio si risolse la questione con l’innalzamento della sontuosa facciata. C’è anche da evidenziare che negli anni sessanta Ciminna si presentava al visitatore ancora “vergine” nella sua composizione urbanistica e ricca di opere d’arte che adornavano le numerose chiese.

Non è un caso che il paese sin dall’antichità venisse chiamato "Palermu a nica”. Per la realizzazione degli interni con i fastosi saloni il regista Luchino Visconti scelse il palazzo nobiliare della famiglia Chigi ad Ariccia nei pressi di Roma, mentre Palazzo Ganci Valguarnera di Palermo fu utilizzato per girare gran parte della memorabile scena del ballo.

Di particolare intensità emotiva sono le riprese realizzate all’interno della Matrice di Ciminna quando i protagonisti sono seduti sugli stalli del coro ligneo, realizzati, nel 1619 dallo scultore ligneo Giuseppe Dattolino, intenti a partecipare alla Santa Benedizione.

L’ingresso in chiesa del Principe e della consorte con tutto il suo seguito e il canto del “Te Deum” durarono una settimana. Considerato il lungo viaggio del Principe e del suo seguito, uno degli addetti al reparto costumi aveva il compito, con un piccolo mantice a mano, di spargere sui vestiti e sulla faccia degli attori del borotalco per farli apparire impolverati.

Oggi presso i locali comunali dell’ex Pretura di Ciminna è possibile ammirare una serie di documentazioni fotografiche in gigantografie, oltre 300 immagine, che immortalano il capolavoro di Luchino Visconti.

La mostra, dell'associazione BCsicilia sede di Ciminna, riserva al visitatore una sezione di backstage, con i fuori scena del film, oltre a foto che riguardano il grande lavoro che si svolgeva dietro le cineprese e la quantità di personale che partecipavano a vario titolo come comparse, truccatrici, fotografi ed elettricisti.

Il TG2 Dossier si è interessato alle location scelte da Luchino Visconti necessarie per la realizzazione di una delle trasposizioni più riuscite della storia del cinema. Infatti, sulla piattaforma Rai Play è possibile selezionare la puntata “Sulle tracce del Gattopardo" a cura della giornalista e cronista del TG2 Adriana Pannitteri.

«È stata una bellissima esperienza ritrovare le comparse che avevano lavorato a Ciminna. Calarsi in un mondo che ha un fascino unico è stato straordinario - afferma Adriana Pannitteri - Penso anche ad Alain Delon, appena scomparso, al suo sguardo magnetico e al suo sorriso. "Il ballo è finito”, ha commentato con dolore dopo la sua morte la grande Claudia Cardinale, ma io penso che Delon sia sempre con noi».

Tra i libri sull’argomento vi segnaliamo quello della saggista Maria Antonietta Ferraloro dal titolo “Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo” edito nel 2023 da Pacini Editori.

«La scelta finale, anche su suggerimento di Gioacchino Lanza, ricadde su Ciminna - spiega Maria Antonietta Ferraloro - Le riprese iniziarono il 14 maggio 1962 e fu subito fu chiaro che il paese del Gattopardo e il comune palermitano riuscivano a sovrapporsi perfettamente. L’incanto del libro poteva dunque continuare a rivivere anche nella meravigliosa e scintillante trasposizione cinematografica che ne aveva tratto Visconti».

Il primo cittadino, nonché promotore del premio Gattopardo che premia attori e registi di fama internazionale, Vito Barone dichiara: «Quell’esperienza è sicuramente uno dei ricordi più importanti per tutti i ciminnesi e su questo solco siamo intenzionati a proseguire».

«Stiamo promuovendo una serie di attività che servono a far conoscere il nostro territorio attraverso il cinema. Non è un caso che, recentemente, anche Aurelio Grimaldi, abbia scelto questo luogo come set per il suo film dal titolo il Depistaggio», conclude il sindaco di Ciminna.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI