NUOVI SPAZI

HomeNewsAttualitàNuovi spazi

Un museo sotterraneo alla Favorita: c'è un tesoro nascosto ai piedi di Monte Pellegrino

Nel sottosuolo del Parco della Favorita c'è un luogo segreto che pochi conoscono e che potrebbe diventare un museo. Se ne parla da anni ma ora qualcosa si muove

Balarm
La redazione
  • 28 febbraio 2024

Il Parco della Favorita (foto di Terradamare)

«Esiste un luogo segreto e magico a Palermo, che aspetta di essere scoperto e vissuto, custodito all’interno del suo parco urbano storico, la Favorita, un luogo sconosciuto per quasi un secolo, nascosto nel sottosuolo, ai piedi di monte Pellegrino».

Probabilmente conosciuta da pochi addetti ai lavori, si tratta di un'area dove sono custodite 12 grandi cisterne sotterranee e di un percorso che collega queste ultime con il porto. Uno straordinario tour di cunicoli scavati nelle rocce ai piedi del monte "sacro" della città, Monte Pellegrino.

La paternità delle 12 cisterne, realizzate nel 1935, è dell'ingegnere Pier Luigi Nervi, protagonista indiscusso del panorama italiano dell’architettura. In cantiere c'è un progetto che vuole riportare "a galla" questo luogo per anni tenuto segreto e trasformarlo in un museo sotterraneo: il museo siciliano della Seconda guerra mondiale, proposto dal Comitato "World War II Memory Museum".
Adv
La loro scoperta è abbastanza recente e si deve a una (allora) dottoranda di ricerca in progettazione architettonica sul restauro moderno, Giulia Argiroffi, oggi consigliere comunale, di professione architetto e ingegnere edile.

Ad incuriosire l’allora giovane studentessa è stata una foto. «Kidder Smith, un fotografo di guerra americano – racconta Argiroffi – finita la Seconda guerra mondiale, pubblica una monografia dedicata all’Italia dal titolo Italy builds». Tra le immagini, la foto di una cisterna sotterranea con la dicitura «in località segreta a Palermo».

La località era coperta da segreto militare le cisterne e il sistema dei loro collegamenti, cunicoli voltati percorribili, sono giunti a noi, inconsapevoli custodi di un tesoro dal valore incommensurabile.

Un lungo percorso voltato che collega 12 grandi cisterne tra loro e poi con il porto, con le grotte scavate nella roccia di monte Pellegrino e con le discenderie disseminate all’interno del parco.

«Le cisterne hanno un valore storico importantissimo se non altro per la loro paternità. Al suo progettista, l'ingegnere Pierluigi Nervi dobbiamo praticamente quasi tutto ciò che in Italia è stato realizzato nell'immediato dopoguerra - spiega Giulia Argiroffi - Ricordiamo lo stadio Berta di Firenze e una su tutte, la Sala Nervi (in Vaticano, la celebre aula in cui si tengono le udienze papali, ndr).

Sebbene si tratta di spazi no ideati per essere visitati, lasciano estasiato il visitatore - continua Argiroffi - e perciò meritano di essere aperti e vissuti dal più ampio pubblico.

Il progetto del museo contribuirebbe alla valorizzazione e alla rigenerazione del Parco della Favorita, che fino ad oggi è stato custode inconsapevole del suo tesoro. Ed essendo sotterraneo non andrebbe neanche a intaccare l'aspetto naturalistico vincolato della Riserva».

Del progetto del museo se ne parla da parecchi anni. Adesso però sembra che qualcosa si stia muovendo. Intanto è stato inserito tra le Direttive Generali del PUG (Piano urbano generale), quindi tra le attività da realizzare. Il nuovo museo rientra infatti nel grande progetto di maxi-riqualificazione del Parco della Favorita, che si vuole trasformare in un "quartiere vegetale" della città e per il quale il Comune ha nominato un team di esperti guidati dal professore Giuseppe Barbera, esperto e paesaggista di fama internazionale.

Inoltre, pochi giorni fa il Consiglio comunale di Palermo ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il sindaco e l'amministrazione comunale a procedere per l'acquisizione dell'area, ad oggi ancora di proprietà della Marina Militare.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI