CULTURA
Palermo come Barcellona e Basile come Gaudì: i progetti per museo e itinerario
Un museo dove sorgeva villa Deliella era anche un desiderio dello scomparso Sebatiano Tusa, profondo amante della Sicilia, archeologo e assessore ai Beni Culturali
Render di Villa Deliella a Palermo
Il museo dovrebbe sorgere sull'area per anni tenuta a parcheggio di piazza Croci: la somma in ballo per realizzare l’esproprio, l’acquisizione dell’area al Demanio regionale e la progettazione di un Museo del Liberty dove sorgeva l’ex villa Deliella ammonta a due milioni di euro.
L’emendamento è attualmente fermo, in attesa di essere discusso alla commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana e anche se porta la firma della deputata Marianna Caronia conserva l’impronta di Sebastiano Tusa, fine studioso, archeologo di fama e assessore regionale ai Beni culturali scomparso nel marzo del 2019 insieme sul disastro arero di Addis Abeba.
All'indomani di Palermo Capitale della Cultura, il Consiglio Comunale di Palermo ha decretato che Ernesto Basile è l'icona urbana laica della città: un riconoscimento che si configura come il primo tassello del processo di rilancio del Liberty attraverso 14 punti.
Uno dei quali, forte nella sostanza, è "Basile come Gaudì" ovvero Antoni Gaudì, architetto del Modernismo che ha lasciato il segno in tutta Barcellona, segni che portano alla città catalana un flusso turistico importantissimo di persone curiose e appassionate dello stile unico della Ruta del Modernisme.
Una "Ruta" che qui potrebbe essere altrettanto attrattiva e diventare il Percorso culturale e artistico "Ernesto Basile". Come? Localizzando e mettendo a sistema le opere progettate da Basile con segnaletica dedicata, logo riconoscibile, tabelle descrittive sui luoghi delle opere, sia esistenti che perdute (leggi tutti e 14 i punti del "progetto Basile").
La storia di villa Deliella in breve: fu progettata dall'architetto Ernesto Basile nel 1898 per la famiglia dei principi Deliella, i coniugi Anna Drogo di Pietraperzia e Nicolò Lanza e fu completata tra il 1907 e il 1909 dal costruttore Salvatore Rutelli.
Nel 1954 l'assessorato ai beni culturali della Regione siciliana aveva vincolato la villa in quanto una delle opere del Basile ma il Comune di Palermo revoca il vincolo per un vizio formale: non erano passati 50 anni dal suo completamento.
Nel 1959 una variante del piano regolatore di Palermo fu approvata dal consiglio comunale e a cui furono apportati centinaia di emendamenti, in accoglimento di istanze di privati cittadini, varianti che permettevano di costruire nell'area di via Libertà, dove allora si concentravano le residenze private Liberty costruite tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento: avvenne così il cosiddetto sacco di Palermo (per sapere di più sulle ville distrutte leggi questo articolo).
Con l'accordo dell'ultimo proprietario, Franco Lanza di Scalea, vennero sottoposti al consiglio comunale i piani per demolire Villa Deliella che vennero approvati in gran fretta il 28 novembre in modo che la demolizione potesse cominciare nel pomeriggio stesso e concludersi l'indomani, così da evitare il vincolo dei beni culturali.
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