AMBIENTE
Un'isola siciliana in vendita, c'è l'accordo: quale futuro per l'angolo di paradiso
Ormai sembra cosa fatta la vendita di un luogo simbolo della Sicilia che ospita anche una tonnara tra le più grandi d'Italia. Ma c'è chi promette di dare battaglia
Tonnara di Portopalo
Nell'isolotto di Capo Passero ogni pietra è un pezzo di storia: tra le sue terre sorge una fortezza asburgica che comprendeva la più antica tonnara del mondo. Ormai sembra solo questione di tempo prima che tutto questo potrebbe passare in mano a un privato. A
Sembra infatti che ci sia l'accordo per la vendita della tonnara di Portopalo e l’Isola di Capo Passero per essere destinati a un resort di lusso. Sarebbe stata trovata quindi l'intesa tra gli eredi del barone don Pietro Bruno di Belmonte e la Lio Hospitality Venture 1 Srl, società italiana di investimento immobiliare con sede a Milano, che ha già versato una caparra di un milione di euro per l’acquisto dell’antica struttura, attualmente abbandonata.
Il progetto ammonterebbe a dieci milioni di euro e sarebbe stato già firmato un contratto preliminare. La notizia, subito rimbalzata sui social, ha destato curiosità e immediate prese di posizione da parte di quanti sono contrari a qualunque tipo di costruzione sull’isola e sulla tonnara.Stavolta, però, pare che questo progetto possa avere una marcia in più. Infatti sembra sia stato pensato cercando di mantenere la vecchia tonnara senza stravolgerla, ma soltanto cambiandone la destinazione d’uso in struttura alberghiera.
E poi c’è già l’accordo con gli eredi che prevede il versamento di una somma non indifferente, che farebbe supporre, quasi con certezza, che poco o nulla possa fermare il progetto.
Il resort, dunque, dovrebbe essere costruito sulla tonnara di Portopalo e sull’isola di Capo Passero, di cui vi abbiamo raccontato la storia. È considerata una delle tonnare più grandi d’Italia, oggi è un affascinante monumento di archeologia industriale, che guarda il mare e l’estrema costa della Sicilia orientale. Portopalo di Capo Passero, città marinara in provincia di Siracusa, ha basato e basa tuttora la sua economia sulla pesca.
Le sue origini risalirebbero al Medioevo, ma divenne operativa intorno al Settecento, fino a restare tale per oltre un secolo. Infatti nel 1774 ne divenne proprietario il principe di Villadorata Corradino Nicolaciche si occupò dell’ammodernamento dell'impianto.
Oggi si possono ammirare la grande fornace, la loggia, e ancora le mura dei magazzini e i resti della chiesa che risalgono al Seicento. C’erano i dammusi, i locali per chi la abitava, dalle stanze del rais, la casa dei calafati, le case dei marinai, dei maestri terrazzani, del campiere di loggia e del custode delle case della tonnara, dei camparioti, degli infanti.
Pare ci fosse anche un giardino fiorito e ricco di verdure e aiuole fiorite.
E sono tante le testimonianze degli abitanti della zona che raccontano quanto fosse importante l’attività della tonnara. Infatti quando il raccolto era davvero abbondante si faceva una grande festa e si alzavano i “cappotti” per dire che la pesca era stata ricca.
L’unico immobile non compreso nel prezzo, invece, sarebbe la Fortezza spagnola del 1600, che è di proprietà della Regione siciliana.
Adesso ci vorranno i tempi tecnici per le necessarie verifiche tra vincoli e autorizzazioni. Il vecchio progetto prevedeva la realizzazione di un resort con 128 camere tra cui 18 suite, un ristorante d’eccellenza, bar, centro benessere, piscine e solarium. Ma il tutto si era poi fermato tra i vari ricorsi e le bagarre a difesa della struttura.
Anche se c'è chi già promette di dare battaglia.
«L’obiettivo dell`acquirente è realizzare un resort di lusso, trasformando non solo la storica tonnara del XVII secolo, ma anche l`intera isola di Capo Passero. Tuttavia, l’area era destinata a diventare riserva naturale, e nuove costruzioni non sarebbero consentite, poiché il piano paesaggistico prevede l'inedificabilità assoluta»
Così afferma il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che aggiunge: «Per questo motivo, chiedo al Ministro Pichetto Fratin e al Ministro Giuli di intervenire per tutelare un’area di grande valore ambientale e culturale, che rischia di essere compromessa dalla costruzione di un resort a 5 stelle».
«Nel frattempo – conclude Bonelli – mi accingo a presentare una legge per istituire un’area marina protetta. Non resteremo a guardare mentre il nostro patrimonio ambientale e culturale viene aggredito».
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