AMBIENTE
Un'isola (minore) è un modello per l'Europa: qual è il luogo in Sicilia sostenibile al 100%
Le isola minori sono una risorsa molto importante dal punto di vista turistico, un fenomeno che si osserva anche in Sicilia. Vi sveliamo il report di Legambiente
Spiaggia dei Conigli a Lampedusa
Tuttavia, per quanto queste realtà rimangono rilevanti dal punto di vista economico, esse rimangono ancora in parte separate rispetto al resto del territorio regionale, che già di per sé risulta in difficoltà per via delle numerose sfide ambientali (siccità, carenze economiche ed amministrative) che caratterizzano il Meridione.
A delineare il quadro della situazione è il nuovo report dell'Osservatorio sulle isole minori che è stato redatto da Legambiente e dall'Istituto sull'Inquinamento atmosferico del CNR, attraverso l'Osservatorio delle Isole Sostenibili.
Questo report ha lo scopo di fotografare lo stato di salute delle nostre isole, considerando il loro indice di sostenibilità ambientale e vari parametri di sviluppo, fondamentali per il benessere delle loro comunità e degli ecosistemi ivi presenti.
Il dato che emerge da questo report è che, come molte altre isole italiane, gli arcipelaghi siciliani risultano vulnerabili ai cambiamenti climatici, all’abusivismo edilizio, all'arrivo di specie esotiche e agli effetti combinati dell'inquinamento e del turismo di massa, per quanto esistano delle grandi potenzialità insite nel loro territorio che sono indirizzate nel rendere sempre più sostenibili le loro comunità.
I dati analizzati dagli esperti sono inerenti al consumo di suolo sulle isole, alla presenza di aree protette e di valide strutture di depurazione delle acque, che riducono l'impatto antropico degli scarichi fognari.
Gli esperti hanno anche analizzato il valore delle perdite della rete di distribuzione dell'acqua potabile, il valore della biodiversità presente dentro le riserve, come anche le quantità di rifiuti urbani prodotti a livello pro capite dagli abitanti e dai turisti, che visitano annualmente queste comunità.
Importanti infine sono stati i dati utilizzati per determinare il tasso di motorizzazione delle isole e la presenza sulle isole di impianti energetici sostenibili, come la presenza di pannelli solari nelle abitazioni.
«Il "potenziale" delle isole minori messo in evidenza dal nostro rapporto ha bisogno di una nuova narrazione in grado di trasformare le piccole isole da luoghi di bellezza dedicate alle vacanze estive a centri culturali, di ricerca e di innovazione, anche in campo ambientale - ha dichiarato durante l’evento Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.
La nuova chiave di lettura dell’Osservatorio Isole Sostenibili suggerisce che anche le criticità rilevate e i ritardi accumulati su vari temi ambientali possono diventare concrete opportunità di sviluppo, partendo innanzitutto dalla condivisione di buone pratiche, su cui puntare per costruire sinergie territoriali che siano riferimento e stimolo al miglioramento».
Ovviamente i potenziali progressi che si possono realizzare da qui ai prossimi anni sulle varie isole sono numerosi. Molte comunità mancano per esempio di strutture funzionanti di depurazione delle acque, mentre altre presentano una grave perdita di suolo, dovuta dall'eccessiva e scorretta cementificazione.
Gravi sono anche i problemi relativi all’approvvigionamento idrico su varie isole, un problema che l’amministrazione regionale del Presidente Schifani vuole risolvere tramite l’adeguamento o l’introduzione di nuovi dissalatori, alimentati ad energia rinnovabile.
Un’azione che cerca di risolvere dove possibile i problemi dovuti alla siccità che ha colpito la Sicilia negli ultimi mesi. I dati Ispra del 2022 evidenziano tra l'altro un'accelerazione nella perdita di suolo sulle Eolie e sull’isola di Lampedusa, attribuibile alla crescita urbana e ai danni provocati dall’abusivismo edilizio.
Una vera piaga che affligge l’intera costa siciliana. Proprio per raggiungere gli obiettivi ambientali richiesti dalle diverse politiche ambientali europee, la regione ha deciso di partecipare alla missione UE “Restore our ocean and Waters by 2030”, facendo partire un progetto pilota presso l’isola di Lampedusa, il cui nome è “Starfish Mission 2030”.
Esso ha lo scopo di proteggere e ripristinare la salute dei nostri mari, attraverso la ricerca e nuovi investimenti, e «avrà il coinvolgimento dei referenti istituzionali e dei portatori di interesse – ha dichiarato in una dichiarazione stampa l’assessore Pagana – per aprire a una nuova visione e prospettiva del mare e dell’ambiente. La tutela dell’ambiente passa infatti dalla protezione del nostro mare, eliminando e prevenendo l’inquinamento.
Questo significa anche investire in ricerca, economia circolare e sviluppo. Lampedusa "Faro del Mediterraneo" sarà un hub locale per la sperimentazione di pratiche innovative da esportare in tutto il Mare Nostrum».
Secondo il report è invece positiva la dimensione complessiva delle riserve e dei parchi naturali, che tutelano sulle isole minori un gran numero di specie e in generale la biodiversità autoctona locale. Per capire quali sono stati i riscontri positivi della presenza delle riserve all’interno di queste piccole reatà, si può analizzare la situazione di Lampedusa.
Da quando la Spiaggia dell’isola dei Conigli è passata in gestione a Legambiente (che ha introdotto la zonizzazione della spiaggia e il numero chiuso per gli accessi dei balneari), sono migliorate sia le condizioni ecologiche dell’isola sia il numero di nidificazioni.
La presenza dell’associazione ha anche permesso la riqualificazione del percorso di accesso alla Baia dei Conigli, come l’eliminazione delle aree di parcheggio e la rinaturalizzazione delle aree degradate o in dissesto.
La Spiaggia dei Conigli è inoltre l’unica ad avere sperimentato il sistema dei due turni con svuotamento della spiaggia, per garantire un maggior numero di possibilità di fruizione riducendo al contempo drasticamente il carico antropico preesistente. Fuori però dalla riserva, la situazione è preoccupante.
L’associazione, per esempio, fa notare come dopo anni mancano sia il Piano Regolatore che il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo e del Piano Spiagge.
Il report inoltre solleva la necessità di un cambio di passo dal punto di vista della questione energetica. Rispetto agli obiettivi fissati dal Decreto ministeriale del 14 febbraio del 2017, che chiedeva un maggior sforzo per raggiungere l'indipendenza energetica tramite l'introduzione del solare fotovoltaico e del solare termico, le nostre isole sono al di sotto del target richiesto, con alcune rarissime eccezioni.
Da Legambiente sottolineano inoltre le difficoltà nell'analizzare una situazione molto controversa come quella delle isole siciliane, che dispongono di un panorama molto complesso sia dal punto di vista naturalistico che in quello strettamente urbanistico.
Diverse sono state invece le associazioni che hanno partecipato attivamente alla presentazione del report di martedì scorso. Erano presenti, per esempio, la Dott.ssa Federica Foglini, del CNR ISMAR, che parlava del Progetto LifeDream–REefrestoration And litter removal in the Mediterranean sea, e la Dott.ssa Sofia Mannelli, del progetto Capraia Smart Island.
Era presente anche Francesco Cappello, promotore del progetto “Salina Isola Pilota 2019”, dell’Associazione Isole Sostenibili Salina, la Prof.ssa Maria Giovanna Parisi dell’Università di Palermo e Patrizia Valenti, attivi per l’azione Pilota per le Isole Minori in ambito Mission Ocean and Waters di Lampedusa.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio
-
ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è uno dei posti più belli al mondo: si torna a nuotare nei laghetti di Cavagrande