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Un grande giardino tra alberi "profumati" e agrumi: sei in Sicilia al Parco Villa Reimann

Il fascino del parco risiede nella ricca vegetazione con oltre 200 specie botaniche e nella storica proprietaria, all'epoca una delle infermiere più importanti al mondo

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 22 dicembre 2023

Villa Reimann a Siracusa

Cipressi e ulivi da poderose radici e tronchi fanno l’inchino agli avventori, guidati in primavera dall’odore di zagara in una dimensione intima, altra da quella in preda al caos dell’esterno: siamo nel parco di Villa Reimann a Siracusa.

Una costruzione del 1881, acquistata nel 1934 dalla gentildonna danese Christiane Reimann, allora considerata una delle 25 infermiere più importanti al mondo, sorge nel centro pulsante della città aretusea, poco distante dalla tomba di Archimede e nei pressi del Parco archeologico della Neapolis.

Entrare nel parco di questa costruzione significa trovarsi al cospetto di una struttura in linea con lo schema dei giardini all’italiana, quelli con suddivisione geometrica degli spazi mediante alberi e siepi, sculture vegetali e giochi d'acqua di fontane e statue, per intenderci.

Il fascino del parco di Villa Reimann risiede nella ricca vegetazione con oltre 200 specie botaniche di importanza didattica, naturalistica e scientifica, distribuite in 16000mq e suddivise in due sezioni: il Giardino delle Esperidi e quello Esotico.
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Il primo, nella zona nord, dal mitico nome delle ninfe (tra cui Aretusa) custodi del giardino dei pomi di Era, è caratterizzato da circa 700 alberi delle specie di agrumi siciliani: il limone Femminello di Siracusa IGP, le arance rosse, quelle dolci e amare, i cedri, i pompelmi e i mandarini.

Alberi dalle foglie profumate che si alternano alle erme, piccole colonnine in pietra decorate con sculture ispirate alla mitologia greca. Superati gli agrumi, una doppia serie di aiuole disposte attorno una fontana accoglie nella zona sud, dove si trova il Giardino Esotico.

Qui, tra panchine e fontane, spiccano piante appartenenti in maggior numero alla famiglia delle succulente (nome dovuto alla loro capacità di trattenere l’acqua) come agavacee, apocynacee, cactee, crassulacee, euphorbiacee, liliacee ecc… ed esemplari acquisiti dagli Orti Botanici di Palermo, Napoli, Catania o dai cinque continenti con clima simile a quello della fascia costiera siciliana.

Alcuni esempi sono le palme erithea armata, jubaea chilensis, livistona chinensis, sabal palmetto, cycas; gli arbusti esotici thevetia, acokanthera, meryta, sterlizia alba e sterlizia reginae juanulloa, cotynus, strelitzia alba e strelitzia reginae; gli alberi di feijoa, plumeria, jacaranda e ficus pandurata.

Fra queste varietà innocue si possono trovare anche specie velenose come l’acokanthera, l’oleandro giallo e l’albero della nebbia o cotynus con tossine contenute nei semi, polpa o frutti.

Piante e arbusti tropicali e subtropicali, inoltre, fanno da cornice a un angolo suggestivo: un gazebo in legno con scala a chiocciola, che svetta da una collina artificiale; un tempo quasi “rifugio” per Christiane Reimann dove arricchire spirito e mente con delle letture e godere del panorama.

Oggi, spazio che mostra l’unione tra antiche vestigia e nuovi angoli della città fino all'Isola di Ortigia anche se “inagibile e in forte degrado” come dichiara il presidente dell’associazione Christiane Reimann - Save Villa Reimann, Marcello Lo Iacono.

Nel viale d’ingresso, lo stesso che saluta i visitatori, un tempo si assisteva alla collezione di rose, fiori preferiti di Christiane Reimann tanto da portarne alcune varietà dalla Danimarca.

Parliamo al passato, perché oggi i roseti sono scomparsi del tutto, così come la cycas circinalis, il pittosporo giapponese, la palma blu, la palma canariensis; mentre continuano a resistere nel tempo piante centenarie: una buganvilla di 150 anni, un pino pineus di 100 e due palme Washington di 130 anni.

Specie rinvigorite dall’acqua di fontane, vasche e pozzi e un tempo anche dalle saie, un sistema di irrigazione usato dagli arabi per convogliare l'acqua di canalette in tutte le parti del giardino. “Un paesaggio unico in Europa”, definito così dalla lungimirante e donna di mondo Christiane Reimann che, nel 1976, lasciò al Comune di Siracusa la costruzione da adibire ad attività formative ed educative.

Oggi è sede del Consorzio Universitario Archimede e di alcune iniziative anche se il presidente dell’associazione Christiane Reimann - Save Villa Reimann fa sapere che “Il parco è chiuso al pubblico da tempo tranne una parte del giardino storico, circa il 30%, e si presenta mal curato, nonostante vi sia una ditta specifica per la manutenzione”.

Secondo l’ufficio dei Servizi e Beni culturali bisogna attendere il finanziamento per interventi massicci alla villa, mentre quelli di somma urgenza saranno svolti dopo le festività natalizie.
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