TEATRO
Un faro visibile da tutti: la 52° Stagione del Teatro Libero nel segno dell'inclusione
Tra drammaturgia, danza e circo contemporaneo: con 44 titoli e 252 alzate di sipario tra produzioni locali e internazionali la 52esima Stagione di Teatro Libero
Uno scatto di scena durante "Le Baccanti" adattato e diretto da José Manuel Mudarra e prodotto dalla compagnia Sennsa Teatro Laboratorio.
Dal semplice titolo "#Libero" la Stagione vuole rappresentare una proposta culturale e accessibile a tutti: due anni dopo il giro di boa dei Cinquant’anni, il progetto del Teatro Libero continua a dialogare con il territorio lavorando su una fitta rete di produzioni locali ma anche internazionali.
Con 44 titoli e 252 alzate di sipario, la Stagione teatrale abbraccia vari generi: dalla drammaturgia contemporanea, punta di diamante del Libero, ai grandi classici, per passare poi alla danza, al circo contemporaneo, alla performance e al physical theatre.
Lo sguardo ruota a tutto tondo su artisti palermitani e produzioni straniere a partire da quella polacca con Evgeny Kozlov. Cinque progetti internazionali che vedono in scena produzioni dalla Polonia, Spagna, Francia e Svizzera e poi collaborazioni, laboratori e spettacoli rivolti anche alle scuole verso le quali il teatro guarda con speranza per i giovani delle nuove generazioni.
A predecere la Stagione vera e propria alcune anteprime: il 26 settembre va in scena un progetto di teatro danza nato dalla collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo e il polacco Evgeny Kozlov "Un4tunate tales da Gogol" o ancora "Gelsomino H", di Elisa Parrinello, produzione Teatro Ditirammu e "Sogno di una notte di mezza estate", del Teatro Libero, firmata da Lia Chiappara e sintesi dello spirito di questa cinquantaduesima stagione.
«Con questo inizio il teatro punta non solo ad essere riconosciuto come teatro europeo - spiega Luca Mazzone - ma continua ad essere un ponte tra produzioni che sono i fari della città”.
La Stagione parte il 24 ottobre con lo sguardo oltre il confine di "Trasmigrazione di fermenti d’amore" prodotto dalla compagnia Dada von Bzdülöw Theatre di Danzica, un viaggio che parte dal cinema di Federico Fellini per giungere fino a quello di Paolo Sorrentino, o lo spettacolo spagnolo di teatro-danza "Le Baccanti", adattato e diretto da José Manuel Mudarra e prodotto dalla pluripremiata compagnia Sennsa Teatro Laboratorio.
Sempre una produzione internazionale, a novembre l'appuntamento è con lo spettacolo francese di danza "L’illusion", coreografie Cie Magali Lesueur e Creative Motion, all’interno del Festival "La Francia in Scena 2019" promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia, dall’Institut Français Italia e dalla Fondazione Nuovi Mecenat, che lavora sulla danza e sulla diversa abilità: qui l’arte porta con sé il suo messaggio più profondo, l’inclusione.
"Oh Oh" è invece una produzione di circo contemporaneo che ha girato il mondo e prodotto dalla compagnia svizzera Cie Baccalà Clown, il cui cuore pulsante è però tutto siciliano, quello del catanese Simone Fassari che ha firmato e che è il protagonista dello spettacolo.
L’identità di un teatro però è soprattutto la sua produzione: “Contro il progresso”, firmato da Giuseppe Massa, rappresenta infatti il testimone tra il teatro e il territorio. «È un testo dissacrante - spiega Luca Mazzone - che nella sua dimensione surreale ci fa riflettere sulla quotidianità e contemporaneità». Dialoghi crudeli e irriverenti che mostrano il lato disumano della più umana normalità.
Teatro è anche confronto con la comunità e con le problematiche che la riguardano, Teatro Libero lo sa bene e le affronta portando in scena produzioni come "Hänsel e Gretel" (firmato da Mazzone) suscitando la sensibilità del pubblico verso l’ecosistema ambientando la scena in una discarica di una opulenta città occidentale.
Il progetto mira alla formazione concreta dei ragazzi: per questo Libero è in costante dialogo con la Rap (azienda che si occupa della raccolta differenziata a Palermo) per un coinvolgimento delle scuole del territorio.
Non mancano le produzioni per i ragazzi all’interno del cartellone domenicale per le famiglie, "Isola di Teatro": una fra tutte "Il mio nome è nessuno" di Salvo Dolce ovvero un’odissea pop in cui la tradizione del racconto si incontra con la modernità e indaga la natura e i limiti dell’uomo contemporaneo.
La Stagione si conclude il 9 maggio 2020 con "Sotto lo sguardo delle mosche" del drammaturgo canadese Michel Marc Bouchard.
«Il teatro non deve essere sempre di élite - conclude Luca Mazzone - ma deve essere capace di parlare a tutti i pubblici». Il teatro fa comunità avendo un occhio di riguardo anche alle tasche del pubblico.
«Il prezzo dei biglietti non è mai aumentato di un centesimo da dieci anni a questa parte - aggiunge il professore Beno Mazzone, fondatore del Teatro - anzi cerchiamo sempre di andare in contro alle esigenze di chi vuole venire a teatro pensando anche al trasporto dei ragazzi che intendono raggiungerci con i mezzi, ma non sempre abbiamo avuto dei riscontri concreti a riguardo».
«Palermo non è più città di teatri ma è città di teatro - con queste parole è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando alla presentazione della Stagione - Quella del teatro Libero è una missione compiuta ma non completata, siamo una città di musica, di cultura, di cinema e anche di teatro».
È possibile acquistare gli abbonamenti alla stagione presso il botteghino dal 7 settembre al 26 ottobre dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13, e dalle 17 alle 21 così come indicato sul sito web del teatro dove sarà possibile visualizzare il calendario completo degli spettacoli e i prezzi dei biglietti.
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