ITINERARI E LUOGHI
Un angolo di paradiso in Sicilia: il mare di una meravigliosa baia è (finalmente) pulito
Un luogo restituito dopo 30 anni. Torna balneabile un gioiello contornato da mare, rocce e scalini a strapiombo che conducono ad un panorama mozzafiato
È il caso della Baia di San Cataldo, un luogo dimenticato, per 30 anni, dal tempo e da tutti, e da qualche mese palcoscenico di novità.
Siamo tra Trappeto e Terrasini, dove si affaccia, proprio sul Golfo di Castellammare, la Baia di San Cataldo, un gioiello contornato da mare, rocce e scalini a strapiombo che conducono ad un panorama mozzafiato.
La novità di questo 2024? Il ritorno alla balneabilità della zona.
«Le analisi ufficiali hanno parlato chiaro: i livelli di inquinanti sono calati, alcuni addirittura azzerati, e il mare che bagna la storica baia è nuovamente balneabile», spiegano gli amministratori della Pagina Facebook "San Cataldo Baia della Legalità".
Un risultato ottenuto grazie ad un lavoro di squadra tra autorità, Protezione Civile, associazioni come il WWF Sicilia Nord Occidentale ODV ETS, LiberAmbiente e l'associazione San Cataldo Baia della Legalità, presieduta da Francesco Loria.
"Persone, come la dottoressa Caterina Licatini e l’avvocato, Antonio Lombardo, hanno combattuto senza sosta contro l’inquinamento fluviale e l’immissione illegale di scarti industriali, illuminando il cammino verso un futuro più pulito.
Un ringraziamento speciale va al Sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, che è stato una forza motrice nel rilancio di questo angolo di paradiso. La sua presenza costante e il suo impegno hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione su questo territorio magico”, proseguono dall’Associazione San Cataldo Baia della Legalità.
Le acque, da torbide, sono tornate cristalline e le spiagge di ciottoli, coperte da rifiuti, ripulite.
«Un lavoro, per portare alla rinnovata balneabilità della zona – racconta il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci -, durato anni e fatto di tante interlocuzioni con il dipartimento di Sanità pubblica, con il Dasoe Regionale che ha permesso di chiarire che la qualità del mare è buona e si sta lavorando per monitorare costantemente con analisi specifiche in più punti
Un lavoro fatto in questi anni in sinergia con gli amici della Baia di San Cataldo, con la Guardia Costiera, con la nostra polizia municipale e con i privati che insistono nella zona e che devono prendersi cura dei propri luoghi.
È un'ulteriore opportunità di accesso a mare con spiaggia libera, con l’impegno di lavorare sempre più insieme alle associazioni e insieme ai privati per la tutela e la salvaguardia di questo luogo magico».
Una storia antica, quella della Baia di San Cataldo che, oggi, torna a risplendere. L’area, infatti, era nota già nel 1314 per lo sbarco della flotta angioina.
Nella parte più alta, si trova un bunker della seconda guerra mondiale, mentre sulla spiaggia c’è una chiesetta normanna con una cripta e i resti di una fornace in cui si produceva la ceramica.
La spiaggia si estende nei pressi della foce del fiume Nocella e si allunga fino ai ruderi della Torre di San Cataldo.
A destra, proprio tra le rocce della costa, si può scorgere la Grotta delle Colombe, una cala di origine vulcanica.
Per raggiungere alla spiaggia, occorre passare per gli scalini a strapiombo che rendono il panorama ancora più magico e suggestivo.
Adesso, però, che il gioiello è stato restituito, occorre che tutti si rimbocchino le maniche: cittadini, istituzioni, associazioni e imprenditori, così da continuare la già avviata opera di bonifica, tutela e valorizzazione.
Così, San Cataldo tornerà al suo antico splendore
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