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Trenta milioni per il "Reddito di povertà" in Sicilia: cos'è e chi può richiederlo

Previsto un nuovo strumento regionale per supportare i cittadini in difficoltà economica adattandosi alle specificità e alle esigenze del territorio siciliano

Balarm
La redazione
  • 28 ottobre 2024

In Sicilia il tema del contrasto alla povertà è al centro dell'attenzione con continui sforzi volti a sostenere economicamente le famiglie e i cittadini in difficoltà.

L'elevata incidenza della disoccupazione e del lavoro precario ha spinto la Regione a sviluppare misure aggiuntive per affiancare gli aiuti nazionali e dare un sostegno concreto ai nuclei familiari più fragili.

Ciò ha portato alla nascita di una nuova proposta pensata per adattarsi alle specificità del territorio e offrire un sostegno mirato ai più bisognosi.

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha preso parte alla kermesse di Forza Italia che si è tenuta a Santa Flavia il 26 e il 27 ottobre.

In questa occasione, il governatore ha annunciato l'introduzione di un "Reddito di povertà" per supportare i cittadini più vulnerabili.

Il nuovo strumento regionale, precisa Schifani, «non è reddito di cittadinanza ma reddito di povertà. Che è cosa diversa. Questo reddito di povertà guarda al sociale».
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La proposta, che verrà presentata in settimana sotto forma di emendamento al ddl sulle variazioni di bilancio attualmente in esame all'Assemblea regionale, prevede un fondo di 30 milioni di euro per erogare contributi alle famiglie residenti in Sicilia da almeno 5 e con un ISEE sotto i 5 mila euro.

Le modalità di erogazione saranno definite tramite Decreto regionale, su iniziativa dell'Assessore alla Famiglia e dell'Assessore per l'Economia.

Questa iniziativa, descritta da Schifani come un "primo passo", punta a dare risposta alla povertà crescente e a sostenere la popolazione siciliana in difficoltà.

«Lo abbiamo fortemente voluto - dichiara il governatore - Il mio sforzo è sempre stato quello di fare in modo che le maggiori risorse possano essere saggiamente utilizzate per questi obiettivi: emergenza, crescita e sociale».

A differenza del Reddito di cittadinanza nazionale, la misura regionale non offrirà un supporto mensile legato a politiche attive per il lavoro, ma un contributo "una tantum" a fondo perduto.

Il testo sarà discusso in aula nei prossimi giorni, con possibili rimodulazioni (anche dei limiti ISEE) durante l'iter parlamentare.

L'obiettivo è quindi fornire un'integrazione per le famiglie escluse dal reddito di cittadinanza o da altri sussidi nazionali.

Tra i beneficiari vi sarebbero non solo i disoccupati di lungo corso, ma anche anziani e famiglie con figli a carico, categorie particolarmente vulnerabili in un contesto di crisi economica.

Schifani ha poi concluso così il suo intervento alla kermesse: «Il progetto a cui abbiamo lavorato in Sicilia è quello di una grande area moderata. Un progetto che ha dato i suoi frutti e che ci ha portati al 23% alle europee».

«Bisogna continuare ad aprirsi - ha aggiunto - individuiamo nuovi spazi».
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