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Tra rocce e acque limpide c'è un canyon: le "Gole dello Stretto" non sono dove pensi

Questo paesaggio naturale rimane impresso nel cuore di chiunque lo visiti, un'oasi di bellezza incontaminata in Sicilia dove la natura cela posti selvaggi e mozzafiato

Marco Giammona
Docente, ricercatore e saggista
  • 27 luglio 2023

Le Gole dello stretto in Sicilia

Un’esperienza indimenticabile per gli appassionati della natura e del turismo verde. La Sicilia riserva sorprese impensabili e offre uno spettacolo mozzafiato a chi si avventura per i suoi sentieri, immerso in una natura lussureggiante e rigogliosa.

Le Gole dello stretto sono una di queste; territorio selvaggio, caratterizzato dalla presenza del fiume che le attraversa. La natura, in questo squarcio di montagne, ha creato un paesaggio di estrema bellezza, con gole, strette e pareti verticali che lasciano spazio ad uno spettacolare canyon.

Qui l’escursionismo non ha eguali, si ha l’imbarazzo della scelta tra le varie possibilità, dalle passeggiate adatte a tutti alle escursioni più impegnative riservate ai più esperti.

Giunti al comune di Marineo, occorre imboccare la strada che (a valle) porta a Santa Cristina Gela, dopo circa 2 km, prima di arrivare al ponte in contrada Stretto, verso ovest è possibile ammirare le incontaminate Gole dello stretto, scavate dalle acque del fiume Eleuterio fra i massicci collinari della Montagnola e del Pizzo Parrino, sulla cui cima è possibile scorgere i segni degli antichi caseggiati costruiti in grandi blocchi al tempo dei Borboni.
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Le imponenti pareti di roccia si erigono maestose lungo il percorso, alcune distanti solamente pochi metri l’una dall’altra e alte addirittura oltre i 300 metri.

Questo paesaggio naturale rimane impresso nel cuore di chiunque lo visiti. Lungo la risalita di un tratto molto suggestivo sul letto del fiume Eleuterio, attraverso un complesso e pericoloso sentiero tra i ruscelli, si incontrano piccole cascate ed anse ampie in cui potersi rinfrescare, inserite in uno scenario mozzafiato.

Il piano di deflusso delle acque è coperto da una ricca vegetazione spontanea dominata da una grande varietà di essenze arboree, quali il salice, tamerici, frassini e di piante erbacee autoctone tipiche della zona. Altrettanto apprezzabile la fauna aquatica, con la presenza di granchi, anfibi e rettili e di quella terricola con istrice, volpe, coniglio selvatico, martora, donnola.

Le pareti rocciose sono invece luogo ideale per la nidificazione di diversi rapaci (gheppio, poiana, nibbio, civetta), mentre il piano arboreo è localizzato da numerose specie di uccelli quali l'usignolo di fiume, la cinciallegra, l'upupa, il piccione selvatico, la rondine.

Dopo circa 1 km, superate le strette gole e risalendo il fiume su grossi massi arrotondati dall'erosione, si raggiunge l'ex Molino ad acqua Calderoni dal quale si può fare una facile, ma interessante escursione al vicino Santuario della Madonna di Scanzano dove, secondo la leggenda, fu ritrovato da un cacciatore, che inseguiva un daino ferito, il quadro della Madonna della Dayna che ora si trova nella chiesa del convento a Marineo.

Le gole dello stretto, con la loro bellezza incontaminata fatta di pareti rocciose impressionanti e acque cristalline, rappresentano una vera e propria oasi naturale immersa in un paesaggio di estrema bellezza. Camminare lungo questi sentieri, costeggiando le pareti di roccia, attraversare le limpidissime vasche d’acqua e ammirare la natura selvaggia che questa zona della Valle dell’Eleuterio conserva, rappresenta un’esperienza incredibile per tutti coloro che amano la natura e l’avventura.

Durante il percorso, si respira l’aria fresca e pulita permettendo di godere di un’esperienza naturalistica e rigenerante. Lungo il percorso ci sono punti panoramici da cui è possibile scattare foto e ammirare tutto il meraviglioso paesaggio che la natura circostante offre.

L’escursione non richiede un alto livello di preparazione fisica, ma un minimo di attenzione alle variazioni di temperatura e di umidità ambientale è consigliabile.

Un percorso adatto a chi abbia una buona propensione a camminare tra rocce e bassi fondali sabbiosi ed un certo spirito d'adattamento nel superare alcuni ostacoli un po’ più impegnativi. Durante la stagione estiva è fondamentale portare con sé una scorta d’acqua e crema solare, perché all’interno della gola fa generalmente molto caldo.

È consigliabile inoltre portare sempre un buon paio di scarpe da trekking, una giacca a vento, un kit da pronto soccorso, ma soprattutto come in tutti gli ambienti naturali è buona norma rispettare la natura, evitando di raccogliere fiori, accendere fuochi e lasciare rifiuti abbandonati.
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