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Tra menzogne, segreti (e forse due padri): il giallo delle origini siciliane di Elsa Morante

Uno dei grandi enigmi della vita famigliare di Elsa Morante, che riguarda il mistero sui padri della scrittrice, è stato svelato da un collettivo di studiose siciliane

Maria Oliveri
Storica, saggista e operatrice culturale
  • 9 ottobre 2023

Elsa Morante

Uno dei grandi enigmi della vita famigliare di Elsa Morante, che riguarda il mistero sui padri della scrittrice, è stato svelato da un collettivo di appassionate studiose siciliane

“In quest'amore per il meridione c'entra comunque anche la sua origine siciliana”.

Così affermava Marcello Morante, in una intervista di Vincenzo Todisco del 21 febbraio 1990, ricordando la sorella Elsa. Elsa Morante (1912-1985) donna di gran temperamento, poetessa, saggista e romanziera, è stata una delle più importanti autrici del novecento: con "Menzogna e sortilegio" si è aggiudicato il Premio Viareggio nel 1948.

È stata la prima scrittrice a vincere il Premio Strega nel 1957, con "L’isola di Arturo" il suo romanzo “La Storia” è nella lista dei 100 migliori libri di tutti i tempi, stilata nel 2002 dal Club norvegese del libro. Con l’ultima opera, “Aracoeli” ha ottenuto il Prix Médicis nel 1984.
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Sposata per 26 anni col prolifico scrittore Alberto Moravia, visse con lui una tormentata e lacerante relazione, fatta di amore e rivalità, di tradimenti, di incomprensioni che spesso facevano soffrire entrambi; scriverà ad un’amica: “le coppie di letterari sono una peste”.

Con Alberto però Elsa ebbe anche modo di incontrare e frequentare menti stimolanti: Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano. Elsa dimostrò fin da giovanissima una notevole attitudine alla scrittura; con la pubblicazione di alcuni racconti riuscì ad ottenere una certa indipendenza economica e si allontanò da una situazione familiare piuttosto complicata.

«Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo» scriveva Tolstoij nell’incipit di "Anna Karenina" e la storia della famiglia Morante era davvero particolare, perchè c’erano due uomini nella vita di Irma Poggibonsi, madre di Elsa, e quindi due presunte figure paterne nell’esistenza della scrittrice: Augusto Morante e Francesco Lo Monaco.

Questa complicata vicenda è ormai notoria: viene persino narrata nel libro autobiografico “Maledetta Benedetta” scritto nel 1982 da Marcello Morante, fratello minore di Elsa.

Marcello afferma che il loro padre biologico non era Augusto Morante, marito della madre, che comunque aveva riconosciuto all’anagrafe i figli della moglie, ma era Francesco Lo Monaco, impiegato delle poste siciliano e amico di famiglia.

Scrive altresì Marcello che Elsa all’età di 14 anni venne a sapere la verità dalla madre. Di questa misteriosa storia familiare la Morante parlava poco e mai volentieri, affermando in un’intervista del 1972 a Enzo Siciliano “La vita privata di uno scrittore è pettegolezzo; e i pettegolezzi, chiunque riguardino, mi offendono”.

Nonostante la riservatezza della Morante sulla sua vita privata, di questa vicenda si è molto discusso e si è molto scritto: se ne parla per esempio anche nel libro di René De Ceccatty "Elsa Morante. Una vita per la letteratura".

La Morante avrebbe voluto che i lettori attingessero esclusivamente alla sua narrativa: la verità della sua vita familiare, trasfigurata dalla fantasia, era tutta nei suoi romanzi e nei suoi racconti, è lì che bisognava andare a cercare; ed è quello che hanno fatto un team di studiose siciliane decise ad approfondire le origini siciliane della scrittrice.

Lo scorso Settembre è stato pubblicato il saggio "Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante" (Navarra editore), con i contributi dell’architetto Margherita Cacioppo, della scrittrice e fotografa Gabriella Ebano, della scrittrice e storica Marinella Fiume, della psichiatra e poetessa Margherita Rimi e alla scrittrice e storica Angela Scandaliato.

L’idea di questo laboratorio storico-letterario è nato dopo la lettura del libro “Tina Modotti. Fuoco che non muore”, da parte di Margherita Cacioppo, che ha coinvolto anche altre studiose.

Le ricerche (un lavoro certosino e appassionato) hanno condotto alla conclusione che Elsa, diversamente da quanto affermato fino ad ora, era veramente figlia di Augusto Morante, mentre i suoi fratelli Marcello e Maria erano frutto della relazione di Irma con Francesco Lo Monaco; e che Augusto Morante, era nato a Santa Margherita di Belìce, dove era stato registrato con un nome diverso.

Facciamo un passo indietro: Irma Poggibonsi e Augusto Morante si erano conosciuti a Bologna. Irma era una maestra ebrea, originaria di Modena e Augusto era un siciliano emigrato al nord e lavorava in un riformatorio. Dopo le nozze, la coppia aveva avuto un bambino, che era morto subito dopo la nascita.

Irma era rimasta nuovamente incinta e con Augusto si era trasferita a Roma dove era nata Elsa, nell’estate del 1912 e dove Augusto aveva conosciuto Francesco Lo Monaco, un siciliano, impiegato alle poste di Roma, con cui era entrato subito in confidenza. Francesco Lo Monaco (che morirà suicida nel 1943), frequentava spesso casa Morante, dove era considerato da Elsa e dai suoi fratelli come uno ‘zio’ affettuoso.

Alcuni biografi ritengono che Augusto avesse una "sessualità ambigua o tormentata" e che per questa ragione avesse accettato, se non addirittura approvato o incoraggiato, la relazione tra Francesco Lo Monaco e Irma, riconoscendo come propri i loro figli: probabilmente ricorreva alla menzogna, per non disonorare la famiglia, per celare quella che per l’epoca era una grave vergogna e un motivo di disonore, ossia la sua omosessualità.

L’omosessualità maschile è un tema che ritorna nel romanzo “L’Isola di Arturo” (è il segreto di Wilhelm, padre del protagonista).

Inoltre “Elsa ha frequentato molto gli omosessuali maschi. Probabilmente la sua amicizia con Pasolini è dovuta molto anche a questo. Ha avuto una grande amicizia anche per altri omosessuali: Sandro Penna e il regista Luchino Visconti.” (Marcello Morante).

Tornando ad Augusto Morante, come emerge anche dagli studi del ricercatore abruzzese Maurilio Di Giangregorio e dal critico letterario Cesare Garboli, il padre di Elsa era nato il 29 maggio 1876 a Santa Margherita di Belìce, nell’Agrigentino.

Il genealogista Sascha Di Bartolo ha ricostruito l’albero genealogico della famiglia Morante, perché il nome di Augusto non figura all’anagrafe e nei registri parrocchiali dal momento che i suoi genitori, Antonia Buccola di Mezzojuso e Donantonio Vincenzo Morante (un garibaldino giunto nell’isola nel 1860, originario di Castel di Ieri, in provincia dell’Aquila) non erano sposati.

Il bambino venne registrato come Augusto Gentile, col cognome della nonna paterna, per proteggere la famiglia dalla vergogna. Identica sorte toccò anche sorella Caterina.

La famiglia Morante dopo aver vissuto alcuni anni a Santa Margherita, si trasferì a Corleone, qui Antonia e Giannantonio si unirono finalmente in matrimonio.

Oltre alla spinosa questione dei due padri, il saggio “Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante” si propone di esaminare tutta la produzione letteraria della scrittrice, non tralasciando tra le diverse chiavi di lettura, l’influenza della cultura ebraica e una possibile vicinanza tra il romanzo “Menzogna e sortilegio” (1948) della Morante e il libro "Il Gattopardo" (1956) di Tomasi di Lampedusa.

Il saggio nelle intenzioni delle autrici rimane comunque un’opera aperta, suscettibile in futuro di revisioni alla luce di nuovi studi sull’opera della scrittrice di “sangue siciliano”.
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