TURISMO
Tra Belle Èpoque, piante esotiche e misteri: le leggende di Isola Bella a Taormina
Una villa ottocentesca nascosta nel verde, l'isola ai piedi della iconica Taormina è un angolo di paradiso e storia: il viaggio virtuale sull'isola e tra i suoi antichi abitanti
Dopo una intricata vicenda di fallimenti, donazioni e aste adesso la costruzione appartiene alla Regione Siciliana ed è regolarmente visitabile.
Ma vediamo come inizia questa storia, che ha le sue radici niente di meno che nei salotti altolocati dell'aristocrazia britannica.
Lady Florence Trevelyan, figlia della dama di corte della regina Vittoria, viaggiò a lungo per l'Europa, Sicilia compresa, insieme alla cugina Harriet Perceval.
La donna fu accusata - non si sa se a ragione - di avere una relazione con il principe di Galles, futuro re Edoardo settimo e costretta a fuggire dall''inghilterra per evitare lo scandalo.
Nel 1884 si trasferisce a Taormina dove con un vitalizio che arrivava direttamente dalle casse reali della corona inglese, visse fino alla morte.
Acquista nel 1890 anche l’Isola Bella, che era stata donata quasi cento anni prima da Ferdinando I di Borbone al sindaco di Taormina dell'epoca.
Florence Trevelyan costruì una strana casa e piantò anche lì pregiatissime piante tra arbusti ed essenze. Mescolandosi con le specie botaniche autoctone si creò una flora che convinse molti volatili e rettili a farne la loro dimora, insieme ai cani, pavoni, pappagalli, caprette e canarini che lei accudiva.
Alla morte di Florence il giardino di "Hallington Siculo" fu donato alla città e riceve migliaia di visitatori ogni anno: la condizione è che nessuno possa tagliare alberi, coltivare la terra o costruire case nelle sue terre.
Per l’Isola Bella impose la più assoluta protezione delle specie di uccelli che vi dimoravano e dispose anche che fossero accuditi tutti gli altri animali dei quali lei si era presa cura.
L'isola andò in eredità all'avvocato Cesare Acrosso, adottato dal marito di Lady Florence fino al 1954, quando fu acquistata per 38 milioni di lire dai fratelli Leone ed Emilio Bosurgi, che vi realizzarono una enorme villa "diffusa" per ricevere amici e conoscenti.
Infatti dodici unità abitative sono sparse e nascoste tra il verde dell’isola, dodici residenze con pure una piscina piccolissima mimetizzata tra le rocce e la natura.
Ma l'azienda Sanderson, della famiglia Bosurgi, fallì nel 1982 aprendo la strada alla vendita per asta giudiziaria dei beni di famiglia tra cui quindi anche la villa e l'isola stessa.
Una prima asta fu fissata per il 17 ottobre 1984 con una base di cinque miliardi e mezzo di lire e rilancio minimo di cento milioni che andò deserta. Lo stesso accadde l'anno successivo, quando la base d'asta fosse ribassata del 20%.
Intanto nell'84 la Regione ha dichiarato l'isola Bella un monumento d'interesse storico artistico di particolare pregio perché è un «Esempio isolato di unicum come valore naturalistico, storico e culturale», sottoponendola a vincoli di tutela. Il decreto considerava l'isola come un «monumento naturale».
Nel 1990 l'isola fu infine comprata dall'assessorato regionale ai Beni culturali e nel '98 fu istituita la Riserva naturale, gestita dal WWF, poi dalla Provincia di Messina e ancora dopo dal Cutgana, centro di tutela ambientale dell'Università di Catania.
Con l'istituzione nel 2010 dei Parchi Archeologici, la gestione, la fruizione, la tutela e la valorizzazione dell'Isolabella sono attualmente di competenza del Parco Archeologico di Naxos.
Per andare a visitare l'isola (e il giardino Hallington Siculo oggi "villa Caronia") non è necessario prenotare: l'ingresso prevede un ticket di 4 euro (ridotto 2 euro e un euro per i residenti nella provincia), tutti i giorni dalle 9 fino a un'ora prima del tramonto. Informazioni al numero 0942 628738.
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